Caccia alle balene: resoconto finale dei giapponesi
Dal 1980 ad oggi, i Giapponesi hanno ucciso più di 4500 balene facendosi portavoce della scienza. “Le cacciamo non per la loro carne ricercata, ma per studiarle e poterle quindi salvare”…
così dicono loro. Bene, dopo anni di battaglie per spiegare che non era necessario uccidere animali già così in deficit per “conoscerli meglio”, finalmente i nipponici ci hanno regalato la soluzione, quella con la L maiuscola. A fine agosto è stato pubblicato la prima e completa pubblicazione scientifica made in Japan su balene & co…chissà quali risultati straordinari avranno ottenuto analizzando tutte quelle carcasse di balene…io mi aspettavo la “divina commedia” del cetologo, o meglio “tutto quello che avresti voluto sapere ma non hai mai avuto il coraggio di chiedere”.
Tenetevi forte…il risultato di anni di “caccia-studio” è….(e qua ci vorrebbe il suono dei tamburi)…”Le balene stanno dimagrendo”… Cosa?????? Tutte quelle vite sprecate per scoprire un fattore che anche un bambino avrebbe potuto intuire? O ancora meglio, un dato che tutti i ricercatori avevano già portato alla luce semplicemente studiando gli spiaggiamenti di cetacei? Credo che la parola “sdegno” riassuma il mio stato d’animo attuale….
È per me importante ringraziare il giornale scientifico Polar Biology che si è tanto premurato per portare alla luce queste sensazionali rivelazioni. Ringrazio anche i ricercatori giapponesi per avermi dimostrato che in tutti questi anni che ho dedicato a studiare le MIE balene non ho perso il mio tempo.
Per fortuna c’è chi finalmente si è reso conto dell’importanza, anche dal punto di vista turistico, dei cetacei: è notizia degli ultimi giorni la decisione presa dal Presidente cileno Micelle Bachelet di dichiarare le balene monumento nazionale e istituire un santuario permanente nell’acque del Cile.
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