Nuovo studio sugli orsi polari
Il loro nome latino, Ursus maritimus, significa “orso marino”, infatti questi animali apparentemente terrestri passano una grossa parte della propria vita in acqua, e principalmente in quelle del Polo Nord.
Gli orsi polari sono eccellenti nuotatori, ma preferiscono come habitat le cime dei ghiacciai che coprono i mari artici per la gran parte dell’anno. Per conoscere meglio la vita di questi splendidi animali, gli studiosi devono riuscire ad osservarli nel loro ambiente naturale, ed il miglior modo per fare questo tipo di lavoro è il Radio Tracking.
Così come per gli animali marini (vengono infatti seguiti in questo modo anche i delfini, foche e squali) anche agli orsi polari viene applicato uno strumento, in questo caso un collare, in grado di emettere onde che vengono poi ricevute ed analizzate dal centro operativo.
Solo alle femmine di orso può essere messo il collare.
I maschi, infatti, hanno un collo più largo della testa e potrebbero sfilarselo con molta facilità.
Ma come si fa a mettere un collare ad un orso? Il WWF ha messo online un’animazione che mostra molto semplicemente il lavoro effettuato dagli scienziati che si occupano del “tracking” di questi enormi mammiferi. Grazie a Google Earth potrete seguire i passi degli orsi con il collare marchiato “panda”…
Buon viaggio nelle distese dell’Artico…
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