Ferito il più grande organismo vivente della terra
posted by Imperial Bulldog | Aprile 20, 2010 | In Vita sul Pianeta | Articolo letto 3.280 volte
Il 4 Aprile scorso il mercantile cinese Sheng Neng I si incaglia nella Grande barriera corallina australiana; il cargo ha con se un quantitativo enorme di petrolio e carbone che se si riversasse in mare porterebbe conseguenze disastrose. Fortunatamente, però, la nave non si spezza e la maggior parte del carburante è pompato in una chiatta e allontanato dalla zona. La nave, poi, viene rimossa ma la polizia australiana, ci riferisce il quotidiano Herald Sun, ha arrestato il capitano e un ufficiale di comando per aver percorso una rotta illegale e aver provocato un danno ambientale di grandissime dimensioni.
Infatti, nonostante, si sia potuto scongiurare il versamento in mare di tonnellate di veleno, il danno maggiore è stato creato dai movimenti dello scafo che, in alcune zone, ha letteralmente polverizzato la struttura della barriera corallina. “Ci vorranno probabilmente 20 anni per guarire la grande barriera corallina” sostiene David Wachenfeld a capo dell’autorità marina australiana.
La Grande Barriera Corallina è la più grande struttura organica del pianeta: si estende per più di 2000 km lungo la costa nord-orientale dell’Australia per circa 23° in latitudine, spingendosi fino allo stretto di Torres, e nel golfo dei Papua, su una superficie totale di quasi 350.000 chilometri quadrati. Non a caso è conosciuta anche come l’ottava meraviglia del mondo ed è considerata, a tutti gli effetti, il più grande sistema vivente marino. A pensarci bene può anche essere considerato il sistema vivente più antico perché risale a ben 2 milioni di anni fa!
Nel suo complesso non è una struttura continua, ma è costituita da un insieme di scogliere, isolotti, canali attraverso i quali circolano forti correnti marine, banchi di sabbia e fondali bassi, che durante la bassa marea lasciano affiorare i coralli.
I costruttori di queste meraviglie sono dei piccolissimi animali; il corallo stesso non è altro che lo scheletro calcareo di minuscoli polipi, legati insieme da una sostanza prodotta da particolari alghe. Un banco di corallo é costituito da milioni di questi organismi che vivono in colonie. Il polipo ha un corpo molle e costruendo lentamente il suo esoscheletro contribuisce alla crescita di tutta la barriera. Le alghe sono invece responsabili delle diverse nuance presenti sulla scogliera ma per sopravvivere hanno bisogno della luce; la sopravvivenza dei coralli è impossibile al di sotto dei 27 metri di profondità.
Anche tra le centinaia di specie diverse di coralli esiste un ordine prestabilito; i coralli ai margini esterni della barriera sono più robusti, perché devono resistere alla costante azione delle onde; nelle acque più calme si trovano invece le formazioni più delicate.
La barriera ha un ruolo fondamentale per la migliaia di specie di pesci, molluschi e anche mammiferi che vivono nelle vicinanze. È fonte di ossigeno e nutrimento per alcuni e anche un indispensabile rifugio per altri.
È un ecosistema complesso e molto delicato che vive sotto costante minaccia di distruzione; senza ombra di dubbio, l’essere umano ne è la prima ma spesso anche quelli che si mostrano ai nostri occhi come bellissimi e innocui animali, nelle calde acque equatoriali sono invece dei famelici predatori. È questo il caso di alcune specie di stelle marine che, cibandosi preferenzialmente dei piccoli polipi, hanno distrutto in passato vaste aree della barriera.
Link:
La repubblica.it – Cargo su barriera corallina, arrestato capitano cinese
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