La riforma della caccia
La legge quadro sulla caccia compie 15 anni; è arrivato quindi il momento di apportare dei cambiamenti… il motivo? Renderla più consona alle nuove conoscenze scientifico organizzative acquisite negli ultimi anni.
Con questi presupposti, ci si aspettava una maggiore attenzione alla salvaguardia della fauna selvatica; un messaggio chiaro e diretto nell’anno mondiale della biodiversità, un giro di vite per la protezione della fauna nazionale. La proposta di legge presentata in Senato, invece, ha il sapore amaro di una retromarcia; un documento tutto rivolto a facilitare l’attività dei cacciatori che, indubbiamente, godranno di una maggiore libertà di azione.
La revisione delle norme sulla caccia ha dato adito a reazioni e polemiche non trascurabili da parte di associazioni ambientaliste e altre categorie di cittadini che, anche se meno sensibili alle questioni ambientali hanno chiara la necessità di condizioni di maggior sicurezza rispetto agli standard attuali.
La proposta di legge, tra le varie modifiche, comprendeva alcuni punti particolarmente importanti; introducendo la definizione di caccia specialistica si potranno cacciare gli ungulati e le altre specie opportunistiche anche lungo le rotte migratorie, nelle zone riservate alla riproduzione della fauna selvatica, e nelle oasi e nelle foreste demaniali, alterando profondamente le condizioni di tali luoghi. Per contestare la caccia di frodo, secondo la proposta, non sarebbe più stato sufficiente che il soggetto sia colto in attitudine di ricerca della fauna ma dovrà essere rilevata la volontà di praticare la ricerca della fauna.
Altri due punti che hanno causato un sollevamento generalizzato e legittimo sono legati alla possibilità dei cacciatori di entrare in terreni privati alla ricerca delle specie migratrici e la licenza di imbracciare un fucile anche ai ragazzi che hanno appena compiuto 16 anni….
In generale sembra che tutti i punti elencati dalla proposta siano stati redatti solo ed esclusivamente per ampliare i diritti dei cacciatori proprio in un momento in cui l’Unione Europea rimprovera all’Italia di possedere una normativa troppo accomodante rispetto al resto d’Europa.
Fortunatamente alla Camera, in seguito ad un vivace dibattito in Commissione Agricoltura, il testo approvato al Senato è stato integralmente sostituito. Il testo respinto ampliava significativamente la facoltà delle Regioni di apportare modifiche ai termini di inizio e fine caccia stabiliti dalla legge, senza alcun riferimento al limite del numero delle giornate riservate alla caccia. Per le modiche al calendario della caccia all’avifauna la disciplina introdotta al Senato non sembrava far riferimento ad alcuno specifico limite temporale.
La Camera ha invece integralmente sostituito il testo approvato al Senato soprattutto per quanto riguarda i termini di inizio e fine caccia. Il nuovo testo prevede che le Regioni possano posticipare i termini di legge ma non oltre la prima decade di febbraio e solo per determinate specie. Le Regioni saranno in grado di spostare i termini di fine stagione solo previa autorizzazione dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), che dovrà essere reso entro 30 giorni e al quale le Regioni devono uniformarsi.
Certamente il nuovo testo è molto più restrittivo ma viene da chiedersi se fosse veramente necessario dilatare ulteriormente una stagione, quella della caccia, già lunga 5 mesi, durante la quale gran parte dell’avifauna nazionale è seriamente colpita. Il solo prolungamento della caccia nei primi giorni di Febbraio avrà un impatto molto negativo sulle specie che durante quel periodo partono per il nord Europa. Permettere la caccia anche a poche specie significa danneggiare gli individui più robusti e importanti per la riproduzione che sono proprio i primi a partire arrecando un danno molto rilevante alla conservazione delle specie e alla natura.
Per maggiori dettagli di seguito troverete i link della Camera dei Deputati riguardanti la normativa vigente le modifiche approvate al Senato e il testo finale, buona lettura!
Links:
- Camera dei deputati – Attività parlamentari sulla caccia
- Camera dei deputati – La riforma della caccia
- Camera dei deputati – Caccia e norme UE
- Camera dei deputati – Il regime della caccia in deroga
ISPRA – Isttuto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
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