Un solo nome per i fiori
Il meeting dei 193 paesi aderenti alla Convention on Biological Diversity ha fatto emergere la necessità di ridurre il numero delle specie vegetali catalogate eliminando tutti i casi di doppia o tripla assegnazione dei nomi che rendono difficili gli attuali riconoscimenti. A causa di questi errori, le liste delle specie minacciate create sino ad oggi sono imprecise e conseguentemente rendono vani gli sforzi per definire quanto incisivi siano stati i programmi per la loro salvaguardia. Il problema non è solo scientifico in quanto tali liste sono la base per l’identificazione di tutte quelle specie che hanno un’importanza economica come le colturali e quelle medicinali.
I Giardini botanici reali di Kew, a ovest di Londra rappresentano uno dei 4 principali partner del progetto internazionale e insieme all’istituzione dei Giardini botanici del Missouri hanno appena concluso uno studio triennale (non ancora pubblicato) su due tra le famiglie più vaste al mondo le Leguminosae e le Compositae; i risultati, sorprendenti, porterebbero a dimezzare il numero di angiosperme realmente identificabili e benché lo studio debba procedere per le famiglie più piccole, si suppone che la quantità delle angiosperme esistenti non sia più intorno a milione ma probabilmente solo di 400.000 specie o giù di lì.
L’opera di Linneo (definita nel Systema naturae) ha sicuramente rappresentato un grande passo avanti nella creazione di una lingua unica per i botanici di tutto il mondo ma nella loro opera di classificazione molti di questi scienziati hanno spesso attribuito dei nomi nuovi (quindi preteso di aver identificato nuove entità) a forme varietali della stessa specie.
La questione è delicata perché le piante, a differenza degli animali, non sono in grado di spostarsi ma devono adattarsi modificando il loro habitus, forma e colore del loro apparato fogliare e persino il periodo di fioritura. In natura sono quindi presenti per molte specie vegetali una vasta gamma di varietà tante quante sono le combinazioni di variabili fisiche che caratterizzano un ecosistema. Benché questa variabilità rappresenti una garanzia per la specie di riuscire a perpetuarsi nel tempo (magari anche creando, in futuro, nuove specie) non significa che i restyling della natura abbiano il diritto di aggiudicarsi un nome nuovo (al massimo un soprannome … ma questo è un altro discorso!). Nella Flora Europaea ogni entità vegetale possiede in media da 2 a 3 nomi diversi. Nel conteggio totale, ad esempio delle specie fiorite nel mondo, si annoverava almeno un milione di specie.
Alan Paton, assistente responsabile dei Giardini botanici reali di Kew afferma” Non abbiamo la pretesa di sapere il numero esatto delle specie vegetali realmente esistenti ma speriamo, a seguito di queste ulteriori indagini, di ridurre il più possibile i casi di doppia nomenclatura.”
In attesa della pubblicazione dei risultati, che avverrà probabilmente a fine anno, ci sono ancora 15.000 specie di felci, 1.000 gimnosperme, e 23.000 specie di muschi che aspettano ancora di essere analizzati.
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