Pesci tossici e pesci sordi: dove andremo a finire?
posted by Sonia Festa | Ottobre 12, 2010 | In 4hippypeople | Articolo letto 4.047 volteLa denuncia viene da Greenpeace che ha fatto analizzare i pesci di una “riserva” di 90mila metri chiamata Santuario dei cetacei e ha pubblicato un rapporto dal titolo “Sogliole tossiche nel Santuario dei Cetacei: non ingerire!”.
Il Santuario dei cetacei, o Santuario Pelagos, che si estende dalla Toscana alla Costa Azzurra comprendendo il mar di Liguria e quello intorno alla Corsica, è nato circa 10 anni fa per proteggere un ecosistema particolare dove vivono numerosi mammiferi marini come balenottere, capodogli, stenelle e tursiopi (della famiglia dei delfini), ma si è subito rivelato una creatura fragile, una riserva “sulla carta” che in realtà è funestata da inquinamento e traffico marino.
I pesci presi in considerazione sono le sogliole che sono risultate tossiche: contengono infatti metalli pesanti, idrocarburi policiclici aromatici e bisfenolo A.
Si sono scelte le sogliole per vari motivi. Innanzitutto conducono una vita stanziale, a contatto con i fondali marini fangosi e, quindi, sono un ottimo bioindicatore, ovvero permettono di valutare la qualità dell’ambiente in cui vivono. In secondo luogo, sono un importante anello della catena alimentare. Di sogliole si nutrono i cetacei, ma anche noi esseri umani ne apprezziamo la carne delicata, tanto che la sogliola è tra i pesci che vengono consigliati per lo svezzamento dei bambini (aiuto!).
Sono stati prelevati come campioni, da giugno a luglio scorsi, 31 esemplari di sogliola comune (Solea vulgaris) in 5 aree: Viareggio, Livorno, Lerici, Genova e Civitavecchia. Le prime quattro zone si trovano all’interno del Santuario, l’ultima invece si trova poco fuori del margine meridionale dell’area. Le sogliole sono state poi inviate per l’analisi al Dipartimento di Scienze Ambientali dell’Università degli Studi di Siena, sotto la responsabilità della dott.ssa Letizia Marsili. Tutti i campioni sono risultati contaminati da metalli pesanti, idrocarburi policiclici aromatici e bisfenolo A. In alcuni casi, metalli e idrocarburi hanno raggiunto concentrazioni al di sopra dei limiti di legge. Nelle sogliole analizzate sono stati trovati tre tipi di metalli pesanti: piombo, cromo e mercurio. Il piombo è tossico per il sistema nervoso. Il cromo è in grado di causare diversi effetti sulla salute umana: da reazioni allergiche a problemi respiratori, fino a indurre cancro ai polmoni. Il mercurio è dannoso sia per il sistema nervoso centrale che per i reni ed è stato trovato oltre il limite di legge nel 25% dei campioni (7 esemplari su 31).
Le possibili cause della contaminazione riscontrata sono diverse e, per lo più, riconducibili a fonti antropiche. Dalle foci fluviali che riversano in mare tutto ciò che le acque dei fiumi raccolgono sul loro percorso, alle molte aree portuali e ai numerosi siti industriali dislocati lungo la costa dell’alto Tirreno e del mar Ligure (impianti di produzione di energia, di smaltimento rifiuti e industrie chimiche).
Sicuramente il campione di sogliole preso in esame dalla ricerca di Greenpeace è piccolo, ma ci dà comunque un’indicazione importante. Soprattutto perché quei pesci provengono da un’area che dovrebbe essere protetta.
Entro ottobre 2011, il decennale della ratifica dell’Accordo da parte dell’Italia della Francia e del Principato di Monaco, che ha sancito la nascita del Santuario dei Cetacei (Legge 11 ottobre 2001, n.391), Greenpeace chiede la pubblicazione dei primi risultati relativi alla lotta contro ogni forma di inquinamento e allo stato di conservazione delle popolazioni di mammiferi marini nel Santuario e, al ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, “un chiaro impegno di tutela”.
Per dovere di cronaca, bisogna riportare anche il parere del professore Silvano Focardi, ordinario di Ecologia all’Università di Siena, ex presidente dell’Icram e direttore del Centro di Ricerche per la Sicurezza Alimentare del dipartimento di Scienze ambientali. Lui sostiene che i dati delle analisi sulla concentrazione di mercurio e di altre sostanze contaminanti nelle sogliole sono stati letti male. Non c’e’ alcun allarme relativo a sogliole tossiche nel Santuario dei Cetacei. Secondo il professor Focardi l’errore deriva dal fatto che i risultati del rapporto sono espressi sul peso secco del pesce anziché sul peso fresco, come invece prevede la legge per stabilire i valori massimi tollerabili. Il calcolo sul peso secco porta ad ottenere valori almeno cinque volte superiori. Il limite previsto dalla normativa per il mercurio è, per esempio, infatti di 0,5 microgrammi per chilogrammo di peso fresco di pesce. Dei 31 esemplari di sogliole esaminate e prelevate in diverse aree (Civitavecchia, Viareggio, Livorno, Lerici e Genova), secondo il professor Focardi, solo in alcuni campioni (provenienti da Civitavecchia) la concentrazione di mercurio è risultata essere ”poco sopra la norma”.
Grenpeace naturalmente ha risposto alle dichiarazioni del professore sottolineando il fatto che ha commissionato le analisi a un laboratorio esterno, il Dipartimento di Scienze ambientali dell’Università di Siena, che ha prodotto un proprio report indipendente. Il dato ottenuto, e trasformato con una specifica formula di conversione dal peso secco al peso fresco – sottolinea Greenpeace – è chiaro. Ben 10 campioni di sogliola su 31 (ovvero il 32-33 % del totale) – ricorda Greenpeace – presentano contaminanti oltre i limite di legge. In particolare, 7 campioni hanno mercurio in eccesso; 2 esemplari hanno piombo oltre il limite di legge; 1 campione presenta l’unico idrocarburo policiclico aromatico già accertato cancerogeno per l’uomo oltre i limiti consentiti dalla legge. Sono, quindi, campioni pericolosi che possono arrecare seri rischi per la salute.
E come se non bastasse è di pochi giorni fa la diffusione dei risultati di un progetto dal nome particolare “Sordo come un pesce“, portato avanti dai ricercatori delle Università di Trieste e Vienna, in collaborazione con la Riserva marina WWF di Miramare. Secondo tale studio, in acqua l’inquinamento acustico può essere così forte da impedire la comunicazione tra i pesci: questo avviene, ad esempio, per specie molto diffuse nel Mediterraneo, come la corvina e la castagnola. Oltre ai danni al sistema uditivo e all’interruzione dei canali relazionali all’interno di una specie, il rumore genera una serie di altri effetti negativi: la fuga di alcuni pesci dal loro habitat naturale originario, il cambiamento delle rotte migratorie, problemi di “navigazione”, di alimentazione e anche stress. Nella graduatoria delle attività umane più rumorose per il mondo sottomarino, in testa ci sono i rilevamenti sismici e i sonar militari, ma nel Mediterraneo la principale fonte di inquinamento acustico resta il traffico di barche e navi di tutte le dimensioni.
Creare linee guida per la salvaguardia di un’area a forte interesse turistico-naturalistico significa, di fatto, garantire al meglio lo sviluppo territoriale locale. Preservare un ambiente integro ed intatto, infatti, sottende inequivocabilmente al benessere ed agli interessi, anche economici, di molteplici attori ed attività legati al mare. Speriamo che questo renda più “interessante” l’argomento per quelli che prendono le decisioni!
Link per approfondire:
- http://www.greenpeace.org/italy/news/sogliole-santuario
- http://www.blublog.net/img_blublog/20070903-047.pdf
- http://www.blublog.net/img_blublog/20070903-068.pdf
- http://www.blublog.net/img_blublog/20070903-048.pdf
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About The Author

Sonia Festa
Sono nata a Roma nel 1975. Fin da piccola decido di intraprendere gli studi scientifici. Conseguo una desiderata laurea in Biologia. Ho lavorato in svariati Istituti di Ricerca. Ho sempre avuto la passione per la salute e il benessere psico-fisico. Nel 2006 mi iscrivo ad un master sulla nutrizione olistica e frequento dei corsi sui fiori di Bach. Sottopongo marito, familiari, amici e cane a tutti i miei trattamenti, diete e integratori alimentari. Sono un tipo che vuole sempre sperimentare. Attualmente, lavoro all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Da 10 anni mi occupo di malattie rare. Ho insegnato per 4 anni anatomia, dermatologia e fisiologia. Le mie ultime fatiche sono le mie 2 bellissime figlie. Con loro utilizzo cibi sani, prodotti naturali e spero di riuscire ad insegnare loro ad amare e rispettare questa nostra terra!
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