Quanto del cibo che gettiamo ogni giorno è ancora commestibile? Quante risorse alimentari sprechiamo e che conseguenze porta il nostro comportamento nel mercato globale?
Le risposte le puoi trovare nel nuovo film documentario di Valentin Thun “Taste the waste” che denuncia con cifre alla mano la gravità di uno scandalo sino ad ora solo immaginato. I canali di distribuzione dei paesi industrializzati sprecano quasi la metà del cibo che viene movimentata, in molti casi ancor prima che arrivi nei supermercati. L’Unione Europea butta ogni anno 90 milioni di tonnellate di cibo; l’Europa e il Nord America bruciano una quantità di cibo tre volte superiore a quella che servirebbe per nutrire tutti gli affamati del mondo. Nel documentario si è cercato di ricostruire i meccanismi di questo spreco individuando le falle del nostro sistema capitalista e suggerendo delle soluzioni.
Partendo dalla consapevolezza che il nostro spreco sottrae del cibo a milioni di persone che soffrono la fame, il movimento (di cui troverete il link di seguito) ha creato una piattaforma cui tutti possono partecipare denunciando e documentando inutili sprechi di cibo con foto e filmati e invitando tutti a partecipare suggerendo nuove soluzioni per ridurre il grande spreco di cui oggi siamo testimoni.
Sono nata nel Gennaio del 1981, nel cuore della fredda pianura pontina, con sangue veneto e occhi siciliani.
Da bambina Latina e' tutto il mio mondo, da esplorare e conquistare con una bici e un po' di fantasia ma, nell'adolescenza, la provincia si fa stretta. Inizio a viaggiare e mi conquista una Londra dinamica e multiculturale. All'universita' mi trasferisco a Roma; frequento la facolta' di Scienze Naturali e rimango affascinata, piu' di quanto non lo fossi gia', dalla magia nascosta in ogni fenomeno naturale.
La mia voglia di conoscere il mondo, pero', e' irrefrenabile. Viaggio per Africa, India e America centrale finche' non decido di frequentare un anno accademico a Valencia, in Spagna. Dopo la mia laurea collaboro con il Centro di Ricerca Interuniversitario sulla Biodiversita'; nel frattempo vinco una borsa di studio post lauream per svolgere un progetto di ricerca sull'ecologia delle specie vegetali esotiche in una prestigiosa universita' californiana. E' li' che, per la prima volta, sento la nostalgia della mia pianura con i suoi laghi e le sue spiagge.
Al ritorno da quella esperienza fantastica mi butto a capofitto in un progetto di educazione e interpretazione ambientale nel territorio del Parco Nazionale del Circeo; progetto in corso ed evoluzione gia' da un paio d'anni ma che da quel momento diventa la mia attivita' principale.
La voglia di conoscere il mondo e il piacere di comunicarlo sono le due forze che alternativamente o spesso in congiunzione determinano ancora la rotta della mia vita.
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