Il bullismo nei delfini

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Quando, cinque anni fa, lessi “La vita segreta dei delfini”, racconto autobiografico della ricercatrice Rachel Smolker, scoprii per la prima volta il lato oscuro dei più amati mammiferi marini: i delfini.

Benché Rachel abbia dedicato tutta la sua vita allo studio di questi intelligentissimi animali, dimostrando per loro un amore immenso, non ci ha voluto nascondere il lato oscuro del loro comportamento: una chiara cattiveria e aggressività che si manifestava soprattutto quando gli animali si trovavano in gruppo.

Nel racconto di Rachel, questa forma di bullismo, era rivolta ad altri maschi non appartenenti alla comunità o, piuttosto, alle femmine che venivano letteralmente rapite e private della possibilità di cibarsi per giorni.

È stato difficile ammetterlo ma col tempo mi sono abituata all’idea che anche il delfino curioso, è capace di attaccare un altro delfino senza un apparente motivo. Gli scontri tra esemplari della stessa specie sono frequenti in natura e spesso sono riconducibili alla difesa territoriale che garantisce la possibilità di nutrirsi e riprodursi.

Oggi però, grazie ad uno studio pubblicato su “Marine Mammal Science” abbiamo un quadro più completo su come si manifesta questa aggressività. Il tutto ha avuto inizio in California dall’osservazione di una serie di attacchi portati a termine da un gruppo di delfini a danno di alcune focene. Gli episodi sono stati frequenti e ripetuti e sono stati registrati scientificamente in modo tale da poter essere interpretati dagli etologi (gli scienziati che studiano il comportamento degli animali).

In un primo momento si credeva che le aggressioni fossero legate alla competizione per il cibo ma l’ipotesi è stata subito scartata. Anche il fatto che quasi la totalità degli attacchi fosse portata a termine solo da esemplari maschi e per lo più giovani fa pensare che la causa deve essere ricercata altrove.

I delfini stordiscono, colpendoli col muso, i piccoli cetacei e poi li spingono sott’acqua per affogarli. In alcuni casi il delfino colpevole del crimine ha anche trascinato il corpo senza vita della focena verso la barca dei biologi, come a voler mostrare il suo trofeo! Mark Cotter, a capo della ricerca, ammette che l’unica spiegazione possibile, sia la necessità dei giovani maschi di sfogare la loro aggressività. “Del resto- continua – non è raro osservare delfini che dopo aver raccolto pietre dal fondo del mare le lanciano contro le foche addormentate sugli scogli”.

E come poter spiegare questo comportamento senza pensare ad una buona dose di cattiveria? A voi le conclusioni…

 

Link:

http://www.newscientist.com/article/mg21028154.700-californian-dolphin-gang-caught-killing-porpoises.html

http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.1748-7692.2011.00474.x/full

 

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