Venezia: +800% visitatori in 20 anni

laguna-veneziaCome nelle più rosee prospettive di qualsiasi località turistica, quest’inverno la laguna di Venezia è stata affollata da nordeuropei in vacanza; non si tratta di tedeschi o svedesi all’inseguimento del primo sole ma di anatre, cormorani e gabbiani alla ricerca di una località mite in cui svernare.

Il numero dei visitatori è in continuo aumento e, negli ultimi 10 anni, le anatre sono passate da 26 mila a 219 mila, i cormorani da 2000 a quasi 7500 e pure gli aironi sono cresciuti da 2400 a 3300 esemplari. A parte gli straordinari numeri di queste specie, il censimento pubblicato dalla provincia di Venezia indica che anche tutte le altre hanno significativamente accresciuto la loro presenza. Tra le 109 specie avvistate, alzavole, germani reali, cigni reali, moriglioni, folaghe, piovanelli, fenicotteri, cavalieri d’Italia, marangoni e sterne, tutti si sono presentati all’appello in numero sempre maggiore, ogni anno, negli ultimi dieci anni.

Ma quale può essere il motivo di un tale affollamento? “Non sempre è facile capirlo e ci sono più ragioni” spiega Mauro Bon, responsabile del Museo di storia naturale di Venezia.
L’incremento maggiore è stato quello delle anatre; nel loro caso sia le campagne di conservazione che una gestione più intelligente del periodo e delle licenze per la caccia potrebbe aver avuto questo straordinario risultato. Per tutte le altre specie, poi, esistono fenomeni su scala continentale che sono difficili da valutare; alcune specie, come il cormorano ad esempio, subiscono degli incrementi ciclici della popolazione (ogni dieci anni o più).

I mutamenti climatici, poi, hanno modificato alcune rotte migratorie; specie che svernavano lungo le coste meridionali del Mediterraneo, negli ultimi anni sono solite fermarsi più a nord. Il fenicottero è certamente un nuovo ospite della laguna. Originariamente era presente solo in Francia (Camargue) e in Spagna ma, negli anni, si è spostato dalla Sardegna, alla Toscana per risalire la costa adriatica passando per gli stagni pugliesi e arrivare in Emilia Romagna e infine a Venezia.

Un così netto aumento nel numero di visitatori farebbe credere ad un miglioramento delle condizioni di salute della laguna ma non è così semplice. “Bisognerebbe incrociare dati biologici e chimici, perché altri indicatori, quali gli invertebrati e i pesci, ci stanno dando indicazioni opposte” spiega Bon.

Sicuramente, però, qualcosa è cambiato. Gli animali e i loro ambienti sono più tutelati ma non è ancora abbastanza. La laguna di Venezia è una tra le più belle d’Europa ma ha la sfortuna di trovarsi all’ombra di una città meravigliosa che catalizza attenzioni, risorse e turismo.

Non avrebbe nulla da invidiare alla Camargue ma lì il parco esiste ed è sfruttato in tutte le sue potenzialità mentre la laguna di Venezia è un luogo dove si scontrano interessi privati ed è ancora poco conosciuta. Non è difficile pensare che con la giusta valorizzazione la laguna possa diventare meta di un turismo diverso, più ecologico, fatto da persone sensibili allo spettacolo di centinaia di fenicotteri che assieme prendono il volo.

Link:
http://www.corriere.it/ambiente/13_giugno_19/laguna-venezia-boom-uccelli_f09f5760-d832-11e2-98e6-97ca5b2e4e27.shtml

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