Milioni di animali selvatici sterminati dal governo americano

animali-selvatici

E’ questo il tragico bilancio dell’azione di controllo delle specie aliene condotto dal programma Rogue Wildlife e a darne notizia è direttamente l’USDA (il dipartimento dell’agricoltura statunitense).

Durante lo scorso anno sono stati legalmente uccisi da cacciatori o tramite veleno e trappole, 419 orsi neri, 320 lupi grigi e un lupo messicano in via d’estinzione, 75.326 coyote, 866 linci, 3.706 volpi, per non parlare di lontre e aquile considerate nocive per l’agricoltura, l’allevamento o altre attività umane. Per la prima volta dal 2008, il numero di animali nativi uccisi è tornato a salire significativamente; il totale delle vittime dello scorso anno supera del 30% quello del 2012.

“Invece di rispondere alle critiche, il programma, che ha ancora il coraggio di chiamarsi “Wildlife Services” (cioè servizi per la natura), sembra mettere il piede sull’acceleratore nel processo di abbattimento sistematico degli animali selvatici americani” dice Amy Atwood, avvocato del Centro per la Diversità Biologica, e promotrice di una petizione internazionale per fermare lo sterminio.

Dal 1950, dichiara il documento, Wildlife Services ha sterminato milioni di animali. La maggior parte di loro sono carnivori, come coyote e volpi, considerati i più dannosi per l’agricoltura e l’allevamento. L’agenzia ha poi contribuito al declino del lupo grigio, dei furetti dai piedi neri, degli orsi neri, e di altre specie in via d’estinzione e continua, ancora oggi, a ostacolare il recupero delle loro popolazioni.

La cosa più preoccupante è che tutto ciò avviene in maniera incontrollata, senza responsabilità da parte della pubblica amministrazione e senza regole chiare.

Nel mese di Gennaio, Predator Defense (organizzazione no profit per la tutela dei predatori nativi americani), ha dato il via a un tour nazionale per la proiezione di un documentario sulle uccisioni segrete di Wildlife Services. Nel film intitolato Allo scoperto: la guerra segreta dell’USDA contro la fauna selvatica (disponibile sul sito di Predator Defense), ex agenti federali denunciano la politica, supportata dall’agenzia, di lotta indiscriminata contro la fauna selvatica e attuata al fine di agevolare le multinazionali dell’agricoltura e le lobby della caccia, il tutto con i soldi di contribuenti.

La petizione, già presentata a dicembre dal Centro per la Diversità Biologica, chiede all’USDA, di operare sotto nuove norme per garantire che gli animali non siano uccisi senza motivo o peggio, per caso, e che ciò avvenga solo quando i mezzi non letali di allontanamento si siano esauriti. Richiede, poi, che tutti gli abbattimenti siano resi pubblici per evitare che, come confessato da parecchi addetti ai lavori, la gran parte delle vittime non siano incluse nei rapporti pubblicati.

Il problema delle specie animali e vegetali esotiche è di certo rilevante, non per niente è considerato la seconda causa di perdita di biodiversità nel mondo. In quest’ottica il controllo delle invasioni è un’azione necessaria e urgente in gran parte degli ambienti naturali o semi-naturali.

Quando la specie aliena è già naturalizzata nel nuovo ambiente, a volte, l’allontanamento è necessario ma, qualsiasi azione in tale direzione provoca inevitabilmente reazioni contrastanti tra popolazione e gruppi ambientalisti (ricordate la questione dell’eliminazione dello scoiattolo americano affrontata nell’articolo “Lo scoiattolo grigio contro lo scoiattolo rosso”?)

Peggio è, quando, come in questo caso, con la scusa di eliminare le specie esotiche, si ricorre a metodi diretti a perseguire tutte le specie che interferiscono con le attività umane, minacciando anche la sopravvivenza di specie rare e quindi, contrariamente a quello che dovrebbe essere il nostro scopo principale, contribuendo ad una perdita di biodiversità.

Il benessere degli esseri umani è profondamente legato alla natura e quindi all’esistenza nel nostro mondo di una grande varietà di animali e piante selvatiche. Per il valore intrinseco della biodiversità e perché la sua perdita impoverisce anche la nostra società, abbiamo il dovere di garantire un futuro per tutte le specie, soprattutto quelle sull’orlo dell’estinzione.

Per approfondire:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *