Il mimetismo acustico dei bruchi di Maculinea
Nel mondo esistono più di 20.000 specie di farfalle diurne e 130.000 specie di falene (farfalle notturne); nonostante le grandi differenze di forme, dimensioni e comportamenti tutte le specie, durante la loro vita, passano attraverso gli stessi stadi vitali, fino alla straordinaria metamorfosi che darà vita all’individuo adulto.
Questa volta non è delle belle farfalle adulte che vi voglio parlare ma dei loro bruchi, le larve vulnerabili e indifese che nascono dalle uova. I bruchi sono forme giovanili il cui unico scopo è mangiare e raggiungere il più velocemente possibile la dimensione giusta per formare la crisalide.
Non tutti i bruchi, però, sembrano aver voglia di andare alla ricerca del cibo. I bruchi del genere Maculinea, ad esempio, preferiscono essere accuditi e nutriti dalle balie più efficienti, le formiche.
Per essere accolti in una colonia di formiche, però, i bruchi di queste farfalle parassite hanno imparato a imitare i suoni emessi dalle larve delle formiche regina, un suono irresistibile per qualunque operaia si trovi a passare nelle vicinanze.
Nonostante le formiche abbiano sviluppato una complessa serie di segnali acustici per distinguere i residenti dagli intrusi e prevenire l’infiltrazione di parassiti nelle colonie, nel genere Maculinea si è evoluta la capacità di ingannare anche i controlli più accurati permettendo agli individui di trascorrere gran parte della loro vita nel formicaio.
A scoprire la strategia è stato un gruppo di ricercatori dell’Università di Torino che la descrive in uno studio da poco pubblicato su “PLoS ONE”.
I biologi hanno persino scoperto che non tutte le specie ingannano le formiche allo stesso modo!
Durante la prima fase di crescita, tutte le larve di Maculinea vivono sulle piante e si nutrono di fiori. In seguito, cadendo a terra, sono raccolte dalle operaie e portate nei formicai in cui vivono fino alla metamorfosi. E’ lì che si notano comportamenti diversi nelle diverse specie.
Nei bruchi delle farfalle predatrici (M. teleius e M. arion), la somiglianza della stridulazione, cioè il segnale sonoro emesso, è massima prima dell’ingresso nel formicaio. Quando, poi, la larva è al sicuro tra le altre larve, il suo richiamo perde alcune caratteristiche per assomigliare sempre più a quello delle larve delle operaie. Per questi bruchi, che si nutriranno direttamente delle uova delle formiche, la cosa più importante è essere ammessi nella colonia.
I bruchi di M. alcon e M. rebeli, al contrario, si faranno nutrire per tutta la loro vita dalle formiche operaie. Perché siano destinate a loro le prelibatezze riservate alle larve di formiche regina, devono continuare a comportarsi come tali e, per questo motivo, la somiglianza delle loro stridulazioni è maggiore all’interno del nido e rimane tale fino alla formazione della pupa.
Lo studio appena pubblicato ha dimostrato che l’interazione tra le farfalle del genere Maculinea e le colonie di formiche è ancora più complessa e fragile di ciò che immaginavamo. E’ per questo motivo che queste specie sono incluse nella Direttiva Habitat tra le “specie di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa” e considerate osservate speciali in tutto il territorio europeo.
Per approfondire:
- http://www.plosone.org/article/info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.pone.0094341;jsessionid=35260687902527CA97DFAED1BAD484F5
- http://www.lescienze.it/news/2014/04/11/news/farfalle_parassite_formiche_comunicazione_suoni_larve-2095047/
- http://www.parcocurone.it/ambiente/fauna/farfalle/farfalle_parco/maculinea.htm