Una fotografia magnetica di casa
posted by Barbara Dalla Bona | Gennaio 25, 2015 | In Home, Vita sul Pianeta | Articolo letto 2.164 volteNon c’è alcun dubbio, il luogo più accogliente sarà sempre quello in cui hai mosso i tuoi primi passi, quello da cui sei partito alla conquista del mondo.
Se quest’affermazione, in linea di massima, è valida per gli esseri umani, è fondamentale per gli animali, soprattutto per quelli che, durante la loro vita, affrontano lunghissime migrazioni sulla terra o negli oceani.
Il modo in cui un salmone o una tartaruga marina sono in grado di tornare nel sito esatto della loro nascita dopo tutta una vita trascorsa negli oceani,ha sempre affascinato i ricercatori. Sappiamo bene che, senza il giusto equipaggiamento, il mare è un luogo dove orientarsi, è quasi impossibile.
E’ stato già dimostrato che tartarughe, salmoni e persino cetacei sono dotati di una sorta di bussola interna. Ancora non è chiaro in quale parte del cervello si trovi, ma, la presenza di piccole particelle magnetiche, li renderebbe sensibili al campo magnetico, proprio come avviene negli uccelli.
Ciò che ha sempre incuriosito gli scienziati è, però, la capacità, per quelle tartarughe che raggiungono l’età adulta, di tornare esattamente nel luogo in cui la loro vita ha avuto inizio. Come se, alla nascita, abbiano preso nota delle coordinate magnetiche di casa e, al momento opportuno, abbiano acceso il navigatore per farsi guidare fin lì.
In natura, però, non esistono coordinate e TomTom e l’orientamento è affidato esclusivamente ai sensi. Roger Brothers e Kenneth J.Lohmann, due biologi della North Carolina University, hanno ipotizzato che le esatte caratteristiche del campo magnetico terrestre presenti nel momento della nascita, rimangano impresse nella mente della tartaruga per tutta la vita, come un’impronta magnetica indelebile. Quando sarà giunto il momento di deporre le uova, la tartaruga si metterà in viaggio e non si fermerà finché non avrà trovato il luogo corrispondente alla fotografia magnetica di casa fatta al momento della nascita.
La ragione per cui le tartarughe marine tendono a deporre le loro uova nella stessa spiaggia in cui sono nate è facilmente comprensibile. Si aspettano di ritrovarvi la giusta combinazione di caratteristiche favorevoli (sabbia soffice, temperatura, pochi predatori) che ha permesso loro di venire alla luce.
Per avvalorare la teoria, i due ricercatori hanno preferito utilizzare un metodo indiretto: “Abbiamo pensato che se le tartarughe usano il campo magnetico per trovare la spiaggia natale, il naturale, lento cambiamento che si verifica nel campo geomagnetico dovrebbe influenzare il punto in cui nidificano”, ha spiegato Brothers.
Il campo magnetico terrestre, infatti, non è costante nel tempo né uniforme nello spazio. Esistono delle variazioni a lungo periodo (ogni 5-10 anni), dette variazioni secolari, che sono riconoscibili nei dati degli osservatori magnetici e sono di origine interna e variazioni a breve periodo, dovute invece a fattori esterni. Le variazioni secolari includono cambi di intensità e di direzione a causa dei quali il polo nord magnetico si troverà sempre a una distanza diversa dal polo geografico.
I ricercatori hanno analizzato 19 anni di registrazioni dei singoli punti di nidificazione di tartarughe lungo la costa orientale della Florida dove si trova una consistente colonia di Caretta caretta e li hanno confrontati a quelli registrati sulle variazioni del campo magnetico nel tempo. Hanno così scoperto che i siti di nidificazione si erano spostati conformemente al campo magnetico terrestre.
Grazie ai risultati appena pubblicati su Current Biology, in futuro, si potrà elaborare dei piani di gestione veramente efficaci per la salvaguardia delle specie. In quei casi in cui i siti di riproduzione sono andati distrutti o sono sottoposti a un’eccessiva pressione antropica, si potrebbe guidare le tartarughe verso aree protette simili a quelle in cui sono nate e si potrebbe perfino pensare di utilizzare i campi magnetici per imprintare i salmoni e guidarli verso il ripopolamento di corsi d’acqua in cui le popolazioni originarie sono sparite.
Per approfondire:
- http://www.lescienze.it/news/2015/01/16/news/tartarughe_campo_magnetico_locale_spiagge_covata_nidificazione-2446708/
- http://www.cell.com/current-biology/pdf/S0960-9822%2814%2901638-8.pdf
- http://www.lescienze.it/news/2008/12/01/news/un_indirizzo_magnetico_per_per_tartarughe_e_salmoni-577471/
- http://www.sciencedaily.com/releases/2015/01/150115134713.htm
- http://www.sciencetimes.com/articles/2704/20150118/sea-turtles-use-earth-s-magnetic-field-as-a-gps.htm
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About The Author

Barbara Dalla Bona
Sono nata nel Gennaio del 1981, nel cuore della fredda pianura pontina, con sangue veneto e occhi siciliani. Da bambina Latina e' tutto il mio mondo, da esplorare e conquistare con una bici e un po' di fantasia ma, nell'adolescenza, la provincia si fa stretta. Inizio a viaggiare e mi conquista una Londra dinamica e multiculturale. All'universita' mi trasferisco a Roma; frequento la facolta' di Scienze Naturali e rimango affascinata, piu' di quanto non lo fossi gia', dalla magia nascosta in ogni fenomeno naturale. La mia voglia di conoscere il mondo, pero', e' irrefrenabile. Viaggio per Africa, India e America centrale finche' non decido di frequentare un anno accademico a Valencia, in Spagna. Dopo la mia laurea collaboro con il Centro di Ricerca Interuniversitario sulla Biodiversita'; nel frattempo vinco una borsa di studio post lauream per svolgere un progetto di ricerca sull'ecologia delle specie vegetali esotiche in una prestigiosa universita' californiana. E' li' che, per la prima volta, sento la nostalgia della mia pianura con i suoi laghi e le sue spiagge. Al ritorno da quella esperienza fantastica mi butto a capofitto in un progetto di educazione e interpretazione ambientale nel territorio del Parco Nazionale del Circeo; progetto in corso ed evoluzione gia' da un paio d'anni ma che da quel momento diventa la mia attivita' principale. La voglia di conoscere il mondo e il piacere di comunicarlo sono le due forze che alternativamente o spesso in congiunzione determinano ancora la rotta della mia vita.
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