Animali compositori
posted by Barbara Dalla Bona | Febbraio 24, 2015 | In Home, Vita sul Pianeta | Articolo letto 5.131 volteLa musica è da sempre considerata una delle primordiali espressioni culturali umane, in grado di riunire, raccontare e, soprattutto suscitare emozioni profonde. E se tutto ciò non fosse prerogativa esclusiva della specie umana?
Un gruppo di ricerca internazionale guidato da Marisa Hoeschele, dell’Università di Vienna, sta per pubblicare sulla rivista scientifica Philosophical Transactions della Royal Society, un intero fascicolo sull’origine biologica della percezione musicale, sulla creatività musicale e sulla capacità di cogliere e seguire il ritmo. Tutte doti sin ora indubbiamente riservate al genere umano ma che, a quanto sembra, dobbiamo imparare a condividere con gli altri animali, almeno con alcuni di essi.
Popolazioni umane isolate tra loro, hanno sviluppato, nel tempo, sistemi musicali unici. Nonostante l’originalità, però, molti aspetti della musica, come ad esempio il tipo di intervalli tra le note più gradevoli, sembrano corrispondersi in tutte le culture. Proprio queste somiglianze hanno spinto gli scienziati a ipotizzare che, se tutti gli uomini elaborano gli stessi schemi musicali, probabilmente questa caratteristica appartiene al nostro patrimonio genetico e non solo al nostro bagaglio culturale.
Ma gli scienziati non si sono limitati a provare che la musica, noi umani, l’abbiamo nel sangue; hanno analizzato e trovato simili caratteristiche anche negli animali.
I cosiddetti uccelli canori (come l’usignolo e il fringuello), ad esempio, sono universalmente conosciuti per le vocalizzazioni molto musicali. È dimostrato che, durante la loro vita, imparano come comporre nuove canzoni, capacità particolarmente rara nel regno animale. I pappagalli, invece, possiedono uno spiccato orecchio musicale e sono in grado di riconoscere il tempo e di muoversi al giusto ritmo.
È chiaro che, alcuni animali, sembrano possedere degli adattamenti biologici molto simili ai nostri. Possiamo affermare con certezza che anche gli animali possono essere musicali? I dati a nostra disposizione per confermarlo sono ancora pochi ma sappiamo per certo che, alcuni, sono in grado di distinguere i diversi generi musicali, proprio come facciamo noi.
La percezione della musica, la composizione e, cosa ancora più importante, la sensazione di piacere che si prova al semplice ascolto di un brano, sono caratteristiche che condividiamo con altri animali, almeno con alcuni di essi. Non so voi ma io, la prossima volta che accenderò lo stereo, farò attenzione alla reazione della mia cocorita; chissà se sarò in grado di cogliere una reazione di gradimento o disprezzo per le mie scelte musicali.
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About The Author

Barbara Dalla Bona
Sono nata nel Gennaio del 1981, nel cuore della fredda pianura pontina, con sangue veneto e occhi siciliani. Da bambina Latina e' tutto il mio mondo, da esplorare e conquistare con una bici e un po' di fantasia ma, nell'adolescenza, la provincia si fa stretta. Inizio a viaggiare e mi conquista una Londra dinamica e multiculturale. All'universita' mi trasferisco a Roma; frequento la facolta' di Scienze Naturali e rimango affascinata, piu' di quanto non lo fossi gia', dalla magia nascosta in ogni fenomeno naturale. La mia voglia di conoscere il mondo, pero', e' irrefrenabile. Viaggio per Africa, India e America centrale finche' non decido di frequentare un anno accademico a Valencia, in Spagna. Dopo la mia laurea collaboro con il Centro di Ricerca Interuniversitario sulla Biodiversita'; nel frattempo vinco una borsa di studio post lauream per svolgere un progetto di ricerca sull'ecologia delle specie vegetali esotiche in una prestigiosa universita' californiana. E' li' che, per la prima volta, sento la nostalgia della mia pianura con i suoi laghi e le sue spiagge. Al ritorno da quella esperienza fantastica mi butto a capofitto in un progetto di educazione e interpretazione ambientale nel territorio del Parco Nazionale del Circeo; progetto in corso ed evoluzione gia' da un paio d'anni ma che da quel momento diventa la mia attivita' principale. La voglia di conoscere il mondo e il piacere di comunicarlo sono le due forze che alternativamente o spesso in congiunzione determinano ancora la rotta della mia vita.
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