Gli escrementi delle balene cambieranno il clima
posted by Barbara Dalla Bona | Maggio 5, 2015 | In Home, Vita sul Pianeta | Articolo letto 14.977 volteUna delle più straordinarie scoperte scientifiche degli ultimi decenni, è stata la dimostrazione dell’esistenza delle cascate trofiche.
Come abbiamo già chiarito nell’articolo Il fiume cambia grazie al lupo, si tratta di un processo ecologico che inizia in cima alla catena alimentare e ne raggiunge i livelli più bassi.
Tutti sappiamo che le balene si nutrono di krill e, alcune persone (come i politici giapponesi, ad esempio) ancora sostengono che la caccia alle balene sia di beneficio agli esseri umani perchè, con meno cetacei in circolazione, la quantità di krill aumenterebbe e di conseguenza anche i pesci destinati alla nostra alimentazione.
Durante lo scorso secolo e fino agli anni ’60, le balene sono state vittime di una caccia senza confini in tutti gli oceani del mondo, che ha portato il numero di esemplari a crollare drasticamente. Man mano che le balene venivano decimate, contrariamente alle aspettative, anche la quantità di plancton diminuiva.
È stato facile, quindi, supporre che fossero le balene a regolare e sostenere l’intero sistema oceanico, nonostante non avessimo idea di come facessero.
I cetacei si nutrono nelle profondità oceaniche ma raramente defecano lì. Lo stress esercitato dall’immersione impone al loro corpo di mettere in stand-by alcune funzioni. Di conseguenza rilasciano i loro escrementi solo quando risalgono in superficie per respirare. Questo semplice atto, però, ha un impatto grandissimo nell’ecosistema perchè trasporta in superficie i nutrienti ingeriti nelle profondità.
Negli oceani il ferro è un elemento raro e senza di esso il fitoplancton non può riprodursi. Fortunatamente i pennacchi fecali (così sono chiamati i tipici escrementi dei cetacei) sono ricchi di ferro e azoto, che letteralmente fertilizzano le acque superficiali. Un team di scienziati dell’Università della Tasmania ha dimostrato chiaramente che a maggiore concentrazione di escrementi di balena corrisponde una maggiore produttività primaria.
I continui movimenti verticali dagli abissi alla superficie, poi, riporta il plancton a profondità minori, mantenendolo in superficie per un tempo maggiore e permettendogli di riprodursi prima di inabissarsi. Questo effetto, definito dagli scienziati pompa balena è stato ipotizzato per diversi anni ma solo ultimamente ci sono prove sperimentali che lo sostengono.
Il plancton non ha solo la funzione di nutrire le balene ma anche quella, fondamentale, di assorbire anidride carbonica dall’atmosfera. Nel corso del secolo scorso, il volume di fitoplancton è diminuito drasticamente, in parte a causa dell’aumento delle temperature globali, ma il declino è stato più rapido proprio dove i cetacei sono stati più tenacemente cacciati.
Le specie del fitoplancton, alla loro morte, sprofondano lentamente negli abissi, portando con sé il carbonio assorbito dall’atmosfera, e lì rimarrà depositato per migliaia di anni.
Ai tempi in cui le popolazioni di balene si trovavano al loro massimo sviluppo, prima che si iniziasse a cacciarle, si ipotizza che fossero responsabili dell’assorbimento di decine di milioni di tonnellate di anidride carbonica dall’atmosfera …. in un solo anno.
Il ritorno delle balene, ridotte del 90% nell’ultimo secolo, potrebbe quindi mitigare i danni che noi umani abbiamo creato sia nell’ecosistema marino che all’atmosfera.
Questo non dovrebbe essere l’unico motivo per cui augurarci una loro ripresa ma aver dimostrato che le balene, con la loro sola esistenza, sono in grado di cambiare l’atmosfera, fornisce l’ennesima smentita all’idea che ogni azione per manipolare il mondo naturale produce effetti semplici e sempre prevedibili.
Per approfondire:
- https://www.youtube.com/watch?v=M18HxXve3CM
- http://www.theguardian.com/commentisfree/2014/jul/08/whale-poo-reverse-climate-change
- http://www.sciencedaily.com/releases/2014/07/140703102957.htm
- http://www.theguardian.com/environment/georgemonbiot/2014/dec/12/how-whale-poo-is-connected-to-climate-and-our-lives
Related posts:
About The Author

Barbara Dalla Bona
Sono nata nel Gennaio del 1981, nel cuore della fredda pianura pontina, con sangue veneto e occhi siciliani. Da bambina Latina e' tutto il mio mondo, da esplorare e conquistare con una bici e un po' di fantasia ma, nell'adolescenza, la provincia si fa stretta. Inizio a viaggiare e mi conquista una Londra dinamica e multiculturale. All'universita' mi trasferisco a Roma; frequento la facolta' di Scienze Naturali e rimango affascinata, piu' di quanto non lo fossi gia', dalla magia nascosta in ogni fenomeno naturale. La mia voglia di conoscere il mondo, pero', e' irrefrenabile. Viaggio per Africa, India e America centrale finche' non decido di frequentare un anno accademico a Valencia, in Spagna. Dopo la mia laurea collaboro con il Centro di Ricerca Interuniversitario sulla Biodiversita'; nel frattempo vinco una borsa di studio post lauream per svolgere un progetto di ricerca sull'ecologia delle specie vegetali esotiche in una prestigiosa universita' californiana. E' li' che, per la prima volta, sento la nostalgia della mia pianura con i suoi laghi e le sue spiagge. Al ritorno da quella esperienza fantastica mi butto a capofitto in un progetto di educazione e interpretazione ambientale nel territorio del Parco Nazionale del Circeo; progetto in corso ed evoluzione gia' da un paio d'anni ma che da quel momento diventa la mia attivita' principale. La voglia di conoscere il mondo e il piacere di comunicarlo sono le due forze che alternativamente o spesso in congiunzione determinano ancora la rotta della mia vita.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Google+ (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per inviare l'articolo via mail ad un amico (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)
Lascia un commento