Biodiversità per smartphone
posted by Barbara Dalla Bona | Maggio 23, 2015 | In Home, Vita sul Pianeta | Articolo letto 1.624 voltePersino durante le escursioni più brevi, riuscire ad alleggerire lo zaino è una sfida non indifferente. Sistemando indumenti di riserva, macchina fotografica, creme solari, repellenti, acqua e cibo, il peso cresce inesorabilmente fino ad arrivare al punto in cui dovrai decidere se portare con te la preziosa ma pesantissima guida da campo o lasciarla sulla mensola. E qui il dilemma: meglio partire con uno zaino troppo pesante o ritrovarsi nel bel mezzo della passeggiata con il dubbio di non saper riconoscere un arbusto o un insetto?
D’ora in poi non sarà più necessario scegliere. La quasi totalità della flora e della fauna mondiale sarà facilmente disponibile tramite un’applicazione gratuita da scaricare sullo smartphone.
Map of life, così è stata chiamata la piattaforma, vi permetterà, in pochi secondi di accedere a un database globale di facile consultazione con foto, descrizioni, areale di distribuzione e stato di conservazione della specie. In più, permettendogli l’accesso alle vostre coordinate GPS, estrapolerà una lista di tutte le specie potenzialmente presenti intorno a voi, aiutandovi a fare una prima scrematura per l’identificazione.
L’ideatore e profondo sostenitore del progetto è il Prof. Walter Jetz, del Grand Challenges in Ecosystems and Environment group dell’Imperial College London e professore associato all’Università di Yale.
“La vastità di informazioni puntuali potrà cambiare il modo in cui riconosciamo gli elementi della natura che ci circonda quando viaggiamo, facciamo un’escursione nei boschi o semplicemente una passeggiata in giardino”.
Grazie alla possibilità di registrare i nostri personali avvistamenti di uccelli o libellule, contribuiremo a incrementare i dati disponibili per gli scienziati di tutto il mondo e, contemporaneamente, a migliorare la stessa guida virtuale.
Rob Guralnick, co-leader del progetto ha grandi aspettative sull’uso di Map of Life. “Abbiamo messo a disposizione dei cittadini più di cento anni di conoscenze naturalistiche; speriamo che con il contributo di tutti gli utilizzatori saremo in grado di colmare, in breve tempo, le nostre lacune sulla conoscenza della biodiversità mondiale”.
In fondo, lo scopo principale della creazione di questo strumento è proprio quello; rendere agevole agli scienziati cittadini l’accesso ai dati necessari per contribuire al meglio e più in fretta a una migliore comprensione del nostro patrimonio naturalistico.
Il mondo sta cambiando rapidamente e, purtroppo, le specie continuano a scomparire prima ancora che si sia scoperto il loro ruolo nell’ecosistema e, ancor peggio, cosa avremmo potuto fare per salvarle.
La maggior parte delle nostre conoscenze si concentrano sulle solite specie che vivono in pochi luoghi del mondo. Per misurare il polso della vita c’è bisogno di estendere geograficamente e tassonomicamente il nostro sapere e la diffusione di Map of Life potrebbe contribuire in modo efficace allo scopo.
Personalmente l’ho già scaricata e testata. La facilità d’accesso alle schede, le foto e le immagini relative agli areali di distribuzione sopperiscono alla mancanza di una versione in lingua italiana. Per chi ha ancora qualche difficoltà con l’inglese non credo ci sarà da aspettare a lungo per avere la versione nella nostra lingua. Di italiani naturalisti (o aspiranti tali) supertecnologici, per fortuna, non ne mancano!
Per approfondire:
- http://mol.org/
- http://news.yale.edu/2015/05/12/map-life-s-new-app-world-s-biodiversity-palm-your-hand
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About The Author

Barbara Dalla Bona
Sono nata nel Gennaio del 1981, nel cuore della fredda pianura pontina, con sangue veneto e occhi siciliani. Da bambina Latina e' tutto il mio mondo, da esplorare e conquistare con una bici e un po' di fantasia ma, nell'adolescenza, la provincia si fa stretta. Inizio a viaggiare e mi conquista una Londra dinamica e multiculturale. All'universita' mi trasferisco a Roma; frequento la facolta' di Scienze Naturali e rimango affascinata, piu' di quanto non lo fossi gia', dalla magia nascosta in ogni fenomeno naturale. La mia voglia di conoscere il mondo, pero', e' irrefrenabile. Viaggio per Africa, India e America centrale finche' non decido di frequentare un anno accademico a Valencia, in Spagna. Dopo la mia laurea collaboro con il Centro di Ricerca Interuniversitario sulla Biodiversita'; nel frattempo vinco una borsa di studio post lauream per svolgere un progetto di ricerca sull'ecologia delle specie vegetali esotiche in una prestigiosa universita' californiana. E' li' che, per la prima volta, sento la nostalgia della mia pianura con i suoi laghi e le sue spiagge. Al ritorno da quella esperienza fantastica mi butto a capofitto in un progetto di educazione e interpretazione ambientale nel territorio del Parco Nazionale del Circeo; progetto in corso ed evoluzione gia' da un paio d'anni ma che da quel momento diventa la mia attivita' principale. La voglia di conoscere il mondo e il piacere di comunicarlo sono le due forze che alternativamente o spesso in congiunzione determinano ancora la rotta della mia vita.
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