Autostrade per api
posted by Barbara Dalla Bona | Maggio 28, 2015 | In Home, Vita sul Pianeta | Articolo letto 4.158 volteFinalmente una buona notizia per le api e i bombi norvegesi: sta prendendo forma la prima autostrada per insetti che attraverserà l’intera capitale.
Il fatto che la maggior parte delle api e dei bombi cittadini stiano letteralmente morendo di fame non è certo una novità. Anche nelle città ecologicamente più evolute, gli insetti impollinatori hanno non poche difficoltà nel trovare ogni giorno il giusto quantitativo di nettare o polline necessario per la loro sopravvivenza.
Fuori dal contesto cittadino la situazione non migliora; l’uso massiccio di insetticidi nella produzione agricola ha portato molte colonie all’estinzione danneggiando, di conseguenza, quella fetta dell’agricoltura che ha bisogno del minuzioso lavoro delle api per garantire la riproduzione.
Se, nelle campagne, è necessaria e urgente un’attenta politica agricola che, come prima cosa, vieti l’utilizzo di determinate sostanze chimiche, in città il destino dei nostri amici ronzanti è affidato quasi completamente alla sensibilità dei cittadini.
Benché la Norvegia non sia tra i paesi maggiormente colpiti dalla moria di api, è indicativo il fatto che ben 35 specie di bombi siano al momento a rischio di estinzione.
Per fortuna a Oslo vive Tonje Waaktaar Gamst, ricercatrice della Oslo Garden Society che, con il suo team, ha iniziato a disseminare, da una parte all’altra della città, centinaia di vasi con piante utili ad api e bombi ed è riuscita a coinvolgere in questo suo progetto anche il comune, le organizzazioni ambientaliste e i singoli cittadini.
L’organizzazione BiBy (Bee Town) ha persino creato un’applicazione con la mappa di Oslo, dove è possibile individuare le aree grigie della città, ossia quelle zone in cui, per lunghi tratti non è disponibile alcuna fonte di cibo per le api. “L’obiettivo – spiega Tonje – è quello di spingere i semplici cittadini a mettere a dimora più piante, soprattutto nelle zone lontane dai parchi”.
I cittadini norvegesi, se vorranno, potranno abbellire le loro aree di ristoro per api con vecchi tronchi per fornire agli insetti anche un posto sicuro in cui riposare. Insomma, un servizio completo in una micro – oasi protetta da fotografare e condividere con gli altri utenti del network.
Il progetto è di realizzare un percorso con un numero sufficiente di stazioni che permetta ai bombi e alle api di attraversare tutta la città e sopportare lo stress causato dall’ambiente urbano.
Il progetto norvegese mi ha fatto riflettere su quanta poca importanza diamo agli insetti in città. Ce ne ricordiamo solo quando la loro presenza è fastidiosa, come accade per le zanzare che tra l’altro, sono aumentate anche a causa della scomparsa dei loro predatori.
Fare un piccolo angolo verde bee-friendly sul proprio balcone o in giardino non è poi così difficile. Una ricerca iniziata nel 2009 dalla Royal Horticultural Society nei suoi giardini di Wisley, conferma che, per attrarre il maggior numero di insetti e incrementare la biodiversità del sito, non è necessario far crescere solo piante spontanee ma è sufficiente privilegiare piante fiorifere con una buona produzione di nettare e polline e evitare l’impiego di sostanze tossiche. Lasciando riprodurre gli insetti predatori, saranno loro stessi a nutrirsi dei parassiti dannosi e non sarà più necessario l’utilizzo di prodotti chimici.
Nel web le guide per individuare le specie vegetali amiche delle api sono centinaia e, chi ha a disposizione un bel giardino, non ha che l’imbarazzo della scelta.
Per chi, come me, dispone solo di un piccolo balcone, il mio consiglio spassionato è di riempirlo di piante aromatiche: belle, profumate, economiche e adorate dalle api. Non potrà certo essere paragonato a un albergo a cinque stelle ma potrà sempre costituire un fondamentale punto di ristoro tra il cemento e l’asfalto delle nostre città.
Per approfondire:
- http://www.thelocal.no/20150522/oslo-builds-bumblebee-highway
- http://www.npr.org/sections/thesalt/2015/05/20/408017267/pollinator-politics-environmentalists-criticize-obama-plan-to-save-bees
- http://www.trafioriepiante.it/infogardening/giardino/PianteMellifere.html
- http://www.houzz.com/uk/ideabooks/47381971/list/gardening-how-to-create-a-bee-friendly-garden
PS Re: Bombi
I bombi sono caratterizzati da una livrea gialla e nera a bande, anche se ne esistono delle specie tutte nere o con delle bande arancioni, sono generalmente più grossi e pelosi delle comuni api ed hanno, generalmente, le bande di colore più larghe.La principale caratteristica di questi imenotteri è senz’altro la soffice peluria che li ricopre e che li fa apparire pelosi. I bombi sono poco aggressivi; le regine e le operaie sono in grado però di pungere ed il loro pungiglione, non avendo seghettatura, permette loro di pungere anche più di una volta a differenza delle api comuni
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Barbara Dalla Bona
Sono nata nel Gennaio del 1981, nel cuore della fredda pianura pontina, con sangue veneto e occhi siciliani. Da bambina Latina e' tutto il mio mondo, da esplorare e conquistare con una bici e un po' di fantasia ma, nell'adolescenza, la provincia si fa stretta. Inizio a viaggiare e mi conquista una Londra dinamica e multiculturale. All'universita' mi trasferisco a Roma; frequento la facolta' di Scienze Naturali e rimango affascinata, piu' di quanto non lo fossi gia', dalla magia nascosta in ogni fenomeno naturale. La mia voglia di conoscere il mondo, pero', e' irrefrenabile. Viaggio per Africa, India e America centrale finche' non decido di frequentare un anno accademico a Valencia, in Spagna. Dopo la mia laurea collaboro con il Centro di Ricerca Interuniversitario sulla Biodiversita'; nel frattempo vinco una borsa di studio post lauream per svolgere un progetto di ricerca sull'ecologia delle specie vegetali esotiche in una prestigiosa universita' californiana. E' li' che, per la prima volta, sento la nostalgia della mia pianura con i suoi laghi e le sue spiagge. Al ritorno da quella esperienza fantastica mi butto a capofitto in un progetto di educazione e interpretazione ambientale nel territorio del Parco Nazionale del Circeo; progetto in corso ed evoluzione gia' da un paio d'anni ma che da quel momento diventa la mia attivita' principale. La voglia di conoscere il mondo e il piacere di comunicarlo sono le due forze che alternativamente o spesso in congiunzione determinano ancora la rotta della mia vita.
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