Ecofuturo
posted by Barbara Dalla Bona | Settembre 3, 2015 | In Home, Vita sul Pianeta | Articolo letto 2.718 volteTornare in città dopo un breve periodo di vacanze nella natura è sempre traumatico. Nonostante io viva in un piccolo centro, faccio sempre un po’ fatica a riabituarmi alle distese d’asfalto e alla giungla di mattoni tutt’attorno. Il malessere, per fortuna, dura solo alcuni giorni ma, il disagio no, quello rimane, come sintomo di qualcosa che non va come dovrebbe andare.
Con questo stato d’animo ero, oggi, alla ricerca di un argomento interessante da condividere e, improvvisamente, mi sono imbattuta nel futuro o, meglio, nell’ECOFUTURO!
Il mio scetticismo è, ormai, rinomato ma, forse inconsapevolmente guidata dal desiderio di placare questa insofferenza trovando la formula magica per cambiare il mondo, mi sono soffermata tra le pagine del blog per documentarmi sulla manifestazione.
Si tratta di un festival, certo, ma soprattutto di un’occasione di incontro per le persone, le aziende private e i comuni virtuosi che hanno l’opportunità di scambiarsi idee, esperienze e progettualità con un filo comune: l’ecologismo. La sede del festival è la libera Università di Alcatraz che si trova in località Santa Cristina, a Gubbio; aperto ufficialmente il 1 settembre, andrà avanti fino al giorno 6, con workshop, dibattiti, laboratori, spettacoli e attività per i più piccoli.
La manifestazione è alla sua seconda edizione e, a detta degli organizzatori orgogliosi dei risultati dell’anno passato, ha il duplice scopo di creare una rete nazionale tra coloro che hanno deciso di mettere l’ecologia al centro della propria professione (che si tratti di ingegneri o di amministratori locali poco cambia) e di creare un’imponente rete di comunicazione (con il web, le tv e i giornali) per attirare un sempre maggior numero di idee.
A giudicare dalla quantità di partner che la sponsorizzano, l’obiettivo della comunicazione è certamente raggiunto ma, visto che a noi piacciono le soluzioni concrete più che gli slogan, sono andata a leggermi i curricula degli ospiti che sarà possibile incontrare in queste giornate e ho scoperto che il nostro paese è pieno di inventori straordinari!
Tralasciando la folta schiera di divulgatori e giornalisti (sempre ben accetti) o i musicisti e i cantanti (in linea con lo spirito festoso dell’iniziativa) il primo ad attirare la mia attenzione è Antonio Di Giovanni. Giovanissimo, è riuscito a fondare una start up per commercializzare la sua invenzione: nutrire i funghi con i fondi di caffè, riducendo i rifiuti e contemporaneamente, creando un prodotto ad alto valore proteico. Oggi, a soli 27 anni è fondatore e amministratore dell’azienda FUNGHIESPRESSO (http://www.funghiespresso.com/) e responsabile del Centro Ricerca Rifiuti Zero del Comune di Capannori. C’è, poi, Giovanni De Lisi, creatore di Green Rail (http://www.greenrail.it/), una traversina ferroviaria ecosostenibile e innovativa, ricavata riciclando plastica e vecchi pneumatici, che abbatte vibrazioni e rumorosità e dimezza i costi di manutenzione delle linee ferroviarie.
E come potrei non parlare di Giampietro Zonta e Daniela Roccanello, artigiani promotori della prima collana al mondo che brilla di luce propria, grazie ad una tecnologia unica che imita la fotosintesi. Quest’anno presentano il loro faticosissimo progetto, ricreare una filiera di produzione della seta completamente made in Italy (http://www.setaetica.it/tag/giampietro-zonta/).
Ai viaggiatori responsabili, invece, ha pensato Simone Riccardi che sulla scia di Airbnb, ha creato Ecobnb (http://ecobnb.it/), il portale per tutte le strutture ricettive ecosostenibili d’Italia.
Alla tavola rotonda parteciperà anche Pietro Laureano, architetto e urbanista, che ha trascorso una vita tra le dune del Sahara per studiare a fondo le soluzioni dei popoli africani contro la siccità. Al momento gestisce e coordina numerosi progetti volti a riprodurre le tecniche di raccolta dell’acqua o di terrazzamento in altre zone del pianeta per combattere l’aridità e promuovere un modello di sviluppo rurale sostenibile.
Infine, degno di menzione su questo sito, è Dino Mengucci, il fondatore di Centro Panta Rei (http://www.pantarei-cea.it/), una delle più antiche e attive fattorie-scuola esistenti in Italia.
Come vedete, le idee sembrano proprio non mancare e consiglio a chiunque ne abbia la possibilità di fare un salto per sentire quale mondo nuovo ci vogliono raccontare.
Al termine della giornata, molto probabilmente, non scoprirete la formula magica per cambiare il pianeta ma, ne sono sicura, avrete la netta percezione che gli strumenti a nostra disposizione per renderlo un posto migliore sono molti e tante sono le persone che si stanno impegnando duramente per riuscirvi.
Lasciamoci contagiare dal loro entusiasmo e lasciamo libero sfogo alla fantasia; in fondo, anche le più grandi rivoluzioni hanno bisogno di piccole innovazioni che prendono forma da idee alla portata di tutti.
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About The Author

Barbara Dalla Bona
Sono nata nel Gennaio del 1981, nel cuore della fredda pianura pontina, con sangue veneto e occhi siciliani. Da bambina Latina e' tutto il mio mondo, da esplorare e conquistare con una bici e un po' di fantasia ma, nell'adolescenza, la provincia si fa stretta. Inizio a viaggiare e mi conquista una Londra dinamica e multiculturale. All'universita' mi trasferisco a Roma; frequento la facolta' di Scienze Naturali e rimango affascinata, piu' di quanto non lo fossi gia', dalla magia nascosta in ogni fenomeno naturale. La mia voglia di conoscere il mondo, pero', e' irrefrenabile. Viaggio per Africa, India e America centrale finche' non decido di frequentare un anno accademico a Valencia, in Spagna. Dopo la mia laurea collaboro con il Centro di Ricerca Interuniversitario sulla Biodiversita'; nel frattempo vinco una borsa di studio post lauream per svolgere un progetto di ricerca sull'ecologia delle specie vegetali esotiche in una prestigiosa universita' californiana. E' li' che, per la prima volta, sento la nostalgia della mia pianura con i suoi laghi e le sue spiagge. Al ritorno da quella esperienza fantastica mi butto a capofitto in un progetto di educazione e interpretazione ambientale nel territorio del Parco Nazionale del Circeo; progetto in corso ed evoluzione gia' da un paio d'anni ma che da quel momento diventa la mia attivita' principale. La voglia di conoscere il mondo e il piacere di comunicarlo sono le due forze che alternativamente o spesso in congiunzione determinano ancora la rotta della mia vita.
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