Le ferite della terra che fanno paura

Dolina-Cina

Qualche anno fa, parlando con un sopravvissuto al terremoto dell’Aquila, mi ha colpito particolarmente una sua affermazione “La terra non dovrebbe muoversi”.

Tralasciando, per il momento, le dolorose conseguenze di un fenomeno disastroso come quello sismico, che può coinvolgere vaste aree e causare morte e danni economici anche ingenti, il punto sta proprio in quella frase. Pretendiamo tutti che la terra sotto i nostri piedi rimanga immobile, e ci sostenga, qualunque cosa facciamo.

E se vi dicessi che, improvvisamente, la terra potrebbe anche sparire sotto i nostri piedi, inghiottendo in una voragine profondissima qualunque cosa vi sosti in quel momento? Penso di non sbagliare nel credere che sareste sopraffatti dall’angoscia.

sinkholes-Florida

Eppure fenomeni del genere accadono, da sempre, in tutto il mondo coinvolgendo centri abitati e causando alcune vittime. L’episodio più esemplificativo è avvenuto nel Febbraio del 2013 in Florida. Durante la notte, si è aperta una voragine di 6 metri di diametro e 30 metri di profondità. Neanche tanto grande, direte voi. Sfortuna vuole che il buco si sia formato proprio sotto la camera del povero Jeff Bush che è stato inghiottito mentre dormiva nel suo letto e il cui corpo non è stato mai più recuperato.

L’episodio più recente risale allo scorso Settembre, in Australia, dove parte di un campeggio è stata inghiottita dal mare a causa di una voragine larga 150 metri e lunga 50 che si è aperta improvvisamente lungo la costa. A parte qualche macchina e roulotte finite nel cratere, tutti gli ospiti si sono salvati ma lo smarrimento causato dall’improvviso crollo non accenna a placarsi.

sinkholes-Australia

Per capire qualcosa in più sul fenomeno delle doline o, come sempre più comunemente vengono chiamate, “sinkholes”, National Geographic ha intervistato Randall Orndorff dello U.S. Geological Survey.

Che cos’è un sinkhole?”

“Si tratta di una voragine o di un avvallamento del terreno che si forma quando un vuoto nel sottosuolo crea una depressione che attira dentro di sé tutto il materiale circostante”.

Quanti tipi di sinkholes esistono?”

“Ci sono due tipologie fondamentali. Una è detta cover-subsidence sinkhole (in italiano, dolina alluvionale). Si può formare in suoli sabbiosi all’interno dei quali si crea una cavità. Pian piano i materiali di superficie scivolano all’interno e il terreno si abbassa lentamente. Non è un fenomeno catastrofico, può avvenire nel corso di anni o anche di centinaia di migliaia di anni. L’altra, chiamata cover-collapse sinkhole (o dolina di crollo) si verifica, in genere, nei terreni argillosi. Come nel caso precedente, il suolo scivola verso una cavità sottostante, ma i crolli avvengono dal basso verso l’alto, quindi non vi sono tracce sulla superficie. All’improvviso, la volta che copre il vuoto cede e crolla, proprio com’è avvenuto in Florida”.

L’origine di questi fenomeni è sicuramente da ricercare nella natura del terreno ma anche le attività umane incidono fortemente nel verificarsi dei crolli. A volte, aprendo dei pozzi in zone carsiche si causa l’abbassamento della falda acquifera. I fori nel terreno, prima occupati dall’acqua, vengono lasciati vuoti e alla fine, collassano provocando lo sprofondamento di tutta l’area.

Anche l’eccessiva cementificazione influisce nella formazione di queste voragini; tutte quelle strutture (come parcheggi, strade o edifici) che alterano il regime idrogeologico, impongono all’acqua piovana poche vie per defluire, creando ruscellamento con successivo asporto di terreno in aree circoscritte. Proprio questa è stata la causa della profonda voragine che si è aperta a inizio mese nel pesarese lungo la statale tra Fano e Senigallia e dove, per fortuna, non ci sono state vittime.

Insomma, abbiamo capito che queste voragini possono aprirsi veramente ovunque ma ci sono delle regioni più a rischio. In America, zone carsiche sono il Messico e il Belize dove una meravigliosa dolina che interrompe la barriera corallina, il Great Blue Hole, è stata dichiarata patrimonio dell’UNESCO.

Da noi c’è, appunto, il Carso, da cui prende il nome il fenomeno. L’alta criticità interessa tutta l’area compresa tra il Friuli Venezia-Giulia, la Slovenia e la Croazia.

Si può prevenire l’apertura di una voragine? Esistono segnali d’allarme?”

“Non sempre ci sono segnali d’allarme. A volte possono aprirsi crepe nelle fondamenta o le porte, fuori asse, non si chiudono più. All’esterno, può accadere di vedere piccole depressioni oppure alberi che improvvisamente si inclinano”.

Chi fosse tanto fortunato da scoprire una cavità prima che il suolo collassi potrebbe estrarre tutto il sedimento sciolto fino alla base rocciosa e riempire il vuoto con cemento e altri materiali rigidi sperando di attutire gli effetti dello sprofondamento ma, se la cavità si trova sotto un edificio, non c’è molto da fare se non evacuare il più rapidamente possibile e demolire.

Dopo il crollo naturale, se non intervengono fenomeni esterni, il buco si riempie di terra e acqua diventando un canale di comunicazione con la falda acquifera e, in alcuni casi, uno stagno o un piccolo lago.

dolina- Monte Gazza- Trentino

Pozzo-delle-Anime--Argentina

Non sappiamo, spiega Randall Orndorff, se i sinkholes si stiano aprendo con maggiore frequenza rispetto al passato; non abbiamo abbastanza dati per poterlo dire. Vero è che ne sentiremo parlare sempre di più perché, con la crescita della popolazione e l’aumento dell’urbanizzazione, questi eventi ci riguarderanno sempre più da vicino.

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