Bayer-Monsanto, la fusione si farà
Dopo un’estate di tira e molla Bayer conquista Monsanto, la ben nota e altrettanto discussa multinazionale di biotecnologie agrarie. Una partita conclusa, si direbbe, a meno di provvedimenti in extremis dell’antitrust.
Probabilmente molti di voi non se ne sono nemmeno accorti ma, mentre ci accingevamo a prendere il primo sole, e durante tutta questa calda estate, nel panorama economico mondiale si è svolta una battaglia all’ultimo sangue (o meglio dire all’ultima offerta) per la conquista del monopolio globale della produzione di sementi e pesticidi.
Già così la notizia mette i brividi ma, un rapido sguardo ai due concorrenti, ci aiuterà a capire meglio i tanti risvolti dell’operazione.
Monsanto, multinazionale icona del capitalismo americano, fu fondata nel 1901 come azienda di produzione chimica e, solo in un secondo momento, si è fatta strada nel campo degli anticrittogamici. Nei suoi laboratori nascono il DDT e il Napalm, creati per l’agricoltura ma utilizzati come armi chimiche durante la seconda guerra mondiale (DDT) e la guerra in Vietnam (Napalm). L’ultimo nato della famiglia è il Roundup, un erbicida a base di glifosato che, se inalato, può causare gravi danni per la salute umana. Nel 1997 la grande svolta: mette in secondo piano la sperimentazione nel campo dei fitofarmaci per dedicarsi alle biotecnologie e quindi alla creazione di specie vegetali geneticamente modificate e resistenti ai suoi stessi veleni. Non contenta sviluppa una tecnica che rende sterile le piante che commercializza di modo che, ogni contadino, sia obbligato ad acquistare nuovi semi ogni anno. Ad oggi ha 18.000 dipendenti e un fatturato di 14 miliardi di dollari.
Con i suoi 150 anni di storia e un fatturato che supera i 35 miliardi il colosso Bayer è da considerarsi tra le prime aziende farmaceutiche al mondo. Nata negli anni sessanta dell’ottocento è testimone di un’ascesa che va di pari passo con quella della potenza tedesca. Anche loro possono fregiarsi di aver inventato alcune tra le sostanze che hanno causato più vittime nella storia dell’umanità, una su tutte l’eroina o il letale Zyklon B, nato come pesticida e antiparassitario e poi reimpiegato nelle camere a gas dei campi di sterminio nazisti. Nonostante i grandi successi nel settore farmaceutico e chimico, non abbandona mai l’agroalimentare, cui dedica un’intera società della holding (la Bayer CropScience).
È forse qui che va ricercato il motivo della forte determinazione che ha permesso al colosso tedesco di acquisire la Monsanto dopo un susseguirsi di rifiuti e di offerte rispedite al mittente. Se in Europa i giocatori in campo sono una manciata, negli Stati Uniti è tutta un’altra storia e l’acquisizione della Monsanto è l’unico modo per la conquista definitiva del mercato oltreoceano.
Prendiamo ad esempio il caso della coltivazione del cotone. I campi coltivati con i semi della Monsanto occupano più del 30% della superficie coltivata; quelli con i semi della Bayer, quasi il 40%. Dopo la fusione, quindi, le produzioni associate alla nuova realtà industriale raggiungerebbero il 70% del totale con un indice di concentrazione da classico monopolio.
Se, invece, analizziamo il settore erbicidi, le due aziende sono sempre state concorrenti dirette e molto agguerrite. Negli Stati Uniti, dal 1974 la Monsanto commercializza il suo erbicida a base di glifosato il cui principale concorrente è quello della Bayer a base di glufinosato. A differenza dell’Europa, in cui si prospetta un’uscita di scena del glifosato in un arco di tempo relativamente breve (in Italia il decreto di legge che ne vieta l’uso è entrato in vigore lo scorso mese), il suo utilizzo in territorio americano è aumentato esponenzialmente dopo l’introduzione di semi resistenti agli erbicidi. Se nel 1996 solo il 10% dei campi di cotone, mais e soia era trattato con glifosato, la percentuale sale a più del 90% nel 2016.
Monsanto, poi, possiede le licenze per la produzione della quasi totalità delle varietà geneticamente modificate di soia e cotone e il 75% di quelle del mais. Non è consentito ai produttori indipendenti di mischiare i caratteri genetici delle varietà create da Monsanto con quelle di altre società, per cui, questi ultimi, per sopravvivere, devono necessariamente fare accordi con il monopolista.
Oltre ai risvolti economici, appare chiaro che due siano le questioni chiave che hanno guidato questa acquisizione: un rinvigorimento della società tedesca in vista di un nuovo attacco per l’uso degli OGM in Europa e la necessità di presentarsi con un prodotto come unica alternativa esistente al reietto glifosato.
Dal fronte OGM la strategia è chiara: cancellare il nome di un’azienda con una pessima reputazione a livello internazionale e riportare il dibattito su terreni meno ostici sperando, in breve, di aprire un tavolo di trattative anche in Europa.
Per sostituire il glifosato, come abbiamo detto in precedenza, la Bayer ha già pronta la carta glufinosato che, “anche se non necessariamente più sicuro per la salute umana – spiega Andrea Di Stefano direttore di Valori – ha sicuramente degli effetti di rischio più basso” e ne è al momento l’unica alternativa.
I primi a scongiurare la fusione sono proprio le associazioni degli agricoltori statunitensi che temono un ulteriore aumento dei prezzi delle sementi quando i prezzi dei cereali continuano a diminuire.
Un segnale d’allarme arriva anche dalla comunità scientifica; non solo dagli ecologisti ma anche da quella parte di scienziati che si occupa di sperimentazione genetica nel campo agricolo. In un regime di monopolio è a rischio l’innovazione e, per assurdo, si potrebbe arrivare ad avere a disposizione e poter coltivare solo un genotipo per ciascuna varietà, con probabili conseguenze disastrose a seguito di una semplice malattia.
Se la perdita di biodiversità è da limitare negli ambienti naturali, ancora più importante sarebbe preservarla in agricoltura. In questi ultimi mesi, in molti cinema del mondo, si sta proiettando il documentario Seed: the untold story ( il link alla pagina ufficiale lo troverete in fondo), una vera denuncia contro il comportamento autodistruttivo dell’uomo.
“Ci sono poche cose in natura più miracolose e vitali dei semi. – spiegano i registi Jon Betz e Taggart Siegel – Ci nutrono, ci vestono e forniscono le materie prime per la nostra sopravvivenza.”.
Nonostante la loro riconosciuta importanza, in meno di un secolo di industrializzazione, la grande biodiversità a nostra disposizione è stata sostituita da una manciata di varietà coltivate estensivamente. Dagli inizi del 1900 ad oggi il 94% delle specie vegetali esistenti è, semplicemente, scomparso, portandosi via tutto quel patrimonio di informazioni dal quale la natura attinge per superare stress fisici e malattie.
I vantaggi di questa fusione, quindi, sembrano esserci solo per gli azionisti Monsanto; il resto del mondo sarà destinato ad accettare passivamente le decisioni del nuovo mostro dell’industrializzazione.
Per lo stop all’acquisizione si è già mosso il Kunkurrenz Group, associazione guidata da due avvocati specializzati in antitrust, che hanno reso pubblico un resoconto con dati e riferimenti normativi a riprova della scorrettezza dell’operazione. Evidentemente, però, i dati a disposizione non sono ancora sufficienti per l’antitrust americana o europea affinché decida di bloccarla.
È in queste situazioni che ci rendiamo conto di quanto siamo ostaggio di un’economia globale e, per fermare un comportamento disastroso che coinvolgerà l’intera umanità, l’unica arma a nostra disposizione è dichiarare la scorrettezza di un’azione commerciale.
Per approfondire:
- http://www.milanofinanza.it/news/bayer-pronta-a-lanciare-un-offerta-ostile-su-monsanto-201608161234525698
- http://fox2now.com/2016/08/25/monsanto-bayer-potential-merger/
- http://www.telegraph.co.uk/business/2016/05/28/the-frankenstein-merger-how-bayers-bid-for-monsanto-could-create/
- http://www.press.bayer.com/baynews/baynews.nsf/id/Bayer-Offers-to-Acquire-Monsanto-to-Create-a-Global-Leader-in-Agriculture
- https://s3-us-west-2.amazonaws.com/sou-assets/Konkurrenz-findings-on-Bayer-Monsanto.pdf
- http://www.seedthemovie.com/
- http://www.lifegate.it/persone/news/bayer-monsanto-fusione
- https://www.bayermonsantomerger.com/a/bayer-monsanto-press
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