Meanwhile… under the water
posted by Barbara Dalla Bona | Febbraio 2, 2017 | In Home, Vita sul Pianeta | Articolo letto 2.175 volteIstruzioni per l’uso: Per una volta mettete da parte smartphone e tablet e godetevi a schermo intero e con la massima definizione possibile le forme aliene e i colori psichedelici di questo cortometraggio.
L’occhio umano può distinguere in media circa dieci milioni di colori e Meanwhile sembra sia riuscito nell’intento di catturarli tutti. Il video non è che un estratto del film Porgrave, uscito nel 2015, in cui Sandro Bocci, autore e produttore, ci accompagna in un viaggio attraverso i vari scenari del microcosmo.
Il video, lungo solo cinque minuti, è una sbirciatina nella vitalità del mondo sommerso, “una prospettiva diversa – spiega l’autore – che dovrebbe incoraggiarci a riflettere sulle conseguenze delle nostre azioni utilizzando nuove scale temporali e spaziali”.
Per quanto possa sembrare strano i colori sono quelli naturali (catturati con luci vicine all’UV) che Bocci ha saputo trasmetterci con il minimo di post-produzione e le forme, bizzarre, sono quelle reali dei coralli. D’altro canto, le barriere coralline sono tra gli ecosistemi più importanti del pianeta e, per unità di superficie, custodiscono la biodiversità più alta di tutto l’oceano.
I coralli appartenenti al genere Zoanthus, si mostrano in una varietà quasi infinita di strutture, colori e dimensioni e, oltre alle barriere coralline, colonizzano anche fondali più profondi. Si distinguono dagli altri coralli per la loro straordinaria capacità di incorporare sabbia e altri materiali nei tessuti.
La sequenza di alimentazione del corallo del genere Fungia è una tra le immagini più belle. Nella vita reale è durata circa quattro ore ma, nel documentario, è stata compressa in 20 secondi. I Fungia sono coralli duri, per lo più solitari, che possono raggiungere i 30 cm di diametro. Da giovani si attaccano alle rocce ma, da adulti vivono su fondali sabbiosi. Hanno grosse bocche fessurate munite di denti affilati e un buon numero di parassiti.
La Scolimya è uno dei coralli più belli. Spesso è di colore vivace e ne esistono specie, come in questo caso, multicolori. Il corallo carciofo, come spesso è chiamato, è largamente diffuso lungo le coste indo-pacifiche e nell’Atlantico occidentale. È a crescita lenta e si nutre sporadicamente ma, quando lo fa, il banchetto è reale!
Il video ritrae inoltre coralli cervello, anellidi sedentari, molluschi bivalvi e, ovviamente, le stelle marine, una frazione piccolissima degli abitanti del reef.
La colonna sonora di Maurizio Morganti completa il progetto suscitando una sensazione di fermento, una tensione che lascia trapelare una grande vitalità ma allo stesso tempo contribuisce a proiettare i coralli in una dimensione aliena.
L’autore non è certo nuovo a queste interpretazioni artistiche della natura. La sua vera ossessione sono i frattali (tanto da aprire il suo studio in una località in provincia di Ascoli Piceno chiamata proprio Collefrattale). Ha una grandissima passione per i movimenti della natura sia su piccola scala che su larga scala e ha collaborato con osservatori astronomici per studiare clima e dinamica dei fluidi.
Più di tutto, possiede ancora quella capacità di meravigliarsi che hanno solo i bambini. Sul sito, Julia Set Collection (chiamato così in onore del matematico e musicista Gaston Mourice Julia, primo studioso dei frattali) potrete trovare frammenti dei suoi lavori e capire che il suo impegno nell’utilizzare tecnica e narrativa è asservito all’unico scopo di trasmetterci in suo stupore.
L’ultimo suo grande lavoro è Meta-3,1/Km², un film girato in solitaria in Islanda. Il racconto è diviso in dieci capitoli tra natura incontaminata e paesaggi da fiaba. Questo progetto sembra voler celebrare il profondo rispetto degli abitanti per la natura, quella islandese che, con le sue maestose cascate, le lagune di iceberg e i colori delle sorgenti termali non ha uguali al mondo.
In Meta emerge, chiaro, il pensiero di Bocci: vivere in armonia con la natura, che assume un ruolo predominante, è il primo passo per creare un nuovo modo di vedere la vita in società. La vista degli incantevoli paesaggi islandesi, guidata da una musica ipnotica che rispecchia le emozioni vissute durante le riprese, crea, nello spettatore, uno stato mentale di liberazione ed abbandono nei confronti delle bellezze e delle forze naturali.
Per approfondire:
- https://juliasetcollection.wordpress.com/2015/02/04/meanwhile/
- https://juliasetcollection.wordpress.com/about-us/
- https://www.youtube.com/watch?v=ASr0ZeSWBOg
Related posts:
About The Author

Barbara Dalla Bona
Sono nata nel Gennaio del 1981, nel cuore della fredda pianura pontina, con sangue veneto e occhi siciliani. Da bambina Latina e' tutto il mio mondo, da esplorare e conquistare con una bici e un po' di fantasia ma, nell'adolescenza, la provincia si fa stretta. Inizio a viaggiare e mi conquista una Londra dinamica e multiculturale. All'universita' mi trasferisco a Roma; frequento la facolta' di Scienze Naturali e rimango affascinata, piu' di quanto non lo fossi gia', dalla magia nascosta in ogni fenomeno naturale. La mia voglia di conoscere il mondo, pero', e' irrefrenabile. Viaggio per Africa, India e America centrale finche' non decido di frequentare un anno accademico a Valencia, in Spagna. Dopo la mia laurea collaboro con il Centro di Ricerca Interuniversitario sulla Biodiversita'; nel frattempo vinco una borsa di studio post lauream per svolgere un progetto di ricerca sull'ecologia delle specie vegetali esotiche in una prestigiosa universita' californiana. E' li' che, per la prima volta, sento la nostalgia della mia pianura con i suoi laghi e le sue spiagge. Al ritorno da quella esperienza fantastica mi butto a capofitto in un progetto di educazione e interpretazione ambientale nel territorio del Parco Nazionale del Circeo; progetto in corso ed evoluzione gia' da un paio d'anni ma che da quel momento diventa la mia attivita' principale. La voglia di conoscere il mondo e il piacere di comunicarlo sono le due forze che alternativamente o spesso in congiunzione determinano ancora la rotta della mia vita.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Google+ (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per inviare l'articolo via mail ad un amico (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)
Lascia un commento