Diario di una traversata atlantica
posted by Claudio Di Manao | Giugno 27, 2017 | In Dimmi del Mare | Articolo letto 2.433 volteLi guardavo con invidia. Uscivano col mare plumbeo, sotto la pioggia pungente, gattonavano come go-kart sulle onde brevi e nervose a venti nodi come nulla. Battevano bandiere tedesche o francesi. – La prossima volta, mi dissi, attraverserò l’Atlantico in catamarano.
Lo confesso, il libro di Marco Benedet, ha aperto un tappo, le sue pagine hanno resuscitato luoghi e ricordi che non finiscono mai. I giorni di attesa in darsena sotto la pioggerella sottile, le tante opinioni sulla cambusa, i lavori a bordo, le consultazioni. E poi il grande balzo. Nessuno può dirsi preparato a una traversata oceanica, migliaia di miglia, settimane intere di mare, mare e basta. Nessuno è veramente preparato a non vedere terra per giorni e a fare affidamento solo su ciò che è a bordo, tra provviste, strumenti e l’esperienza dello skipper.
Marco Benedet descrive queste sensazioni riportandole in un diario prezioso, che abbonda di consigli e di notizie utili. Inizia spiegandoci dove cominciare a realizzare un sogno. Come fa una coppia che non ha alcuna esperienza di vela, ma solo di mare – come lo erano l’autore e la sua compagna prima della traversata – a trovare un ingaggio per attraversare l’Oceano? A chi ci si rivolge, quali sono i canali? E quali caratteristiche è giusto mettere in evidenza in un curriculum vitae da presentare ad un armatore?
Marco Benedet compila queste pagine con il suo sguardo migliore, quello del viaggiatore, un viaggiatore curioso e dal piglio scientifico che si muove nel tessuto dei luoghi annotando, registrando tutto. Stavolta il tessuto è l’Oceano, sul quale naviga un piccolo drappello d’umanità, l’equipaggio che l’attraversa.
Un diario da divorare pagina dopo pagina, un resoconto pieno di consigli, anche alimentari, e di ricette adatte alla navigazione, quasi un manuale. Ma è con le sue osservazioni che Marco Benedet ti porta lì, giorno dopo giorno, nel day by day di un neofita che un giorno si mette in testa un viaggio pazzesco: andare di là, dove osò Colombo, offrendoci il punto di vista non più dello skipper, ma di colui che non ne sa nulla. E in quel neofita mi sono identificato anche io che quel viaggio l’ho già fatto, tanti erano i ricordi e le sensazioni da ‘prima volta’ che il diario ha evocato.
Forse oggi ancora più di ieri, con il mare in grave pericolo, circondati come siamo da tecnologia che vuole soppiantarci e da realtà virtuale, attraversare un oceano con solo la forza del vento è una impresa dai significati profondi. Una di quelle cose che sono ancora capaci di cambiarci radicalmente.
Di Marco Benedet è cambiato sicuramente lo stile, che in questo suo ultimo lavoro si fa più asciutto, ponderato, carico di contenuti mirati. Di gran lunga la sua opera migliore, un’opera capace di suscitare nostalgie in chi quel viaggio l’ha fatto, come di trasmettere preziose info e un punto di vista molto particolare a chi sta pensando di affrontare una traversata. Farebbe bene a leggerlo anche a chi non ha mai pensato di attraversare un oceano ma è lì, sul punto di abbandonare tutto e tutti per mesi, con tanta voglia dentro di affrontare, e ritrovare, se stesso.
Disponibile in edizione cartacea
Lulu – print on demand
https://www.lulu.com/
E nei vari formati digitali:
Amazon
https://www.amazon.it/dp/B072NFJ6QC/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1497695490&sr=8-1&keywords=diario+di+bordo+di+una+traversata
iOS
https://itunes.apple.com/it/book/diario-di-bordo-di-una-traversata-atlantica/id1237780838?mt=11
Smashwords
https://www.smashwords.com/books/view/724699
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About The Author

Claudio Di Manao
In una tipica mattinata caraibica dei primi anni '90 l’ex consulente finanziario ed immobiliare Claudio Di Manao, tra ventagli di mare blu, barracuda ed altri pescetti colorati rinasce alla subacquea. Non solo decide subito di ricominciare ad immergersi: vuole diventare istruttore, il che gli sembra un'ottima scusa per esercitare professionalmente la sua attività preferita: il vagabondaggio in paesi caldi. Dopo anni di ‘divemasterato’ in Scozia, Inghilterra, Messico e Caraibi diventa istruttore nel 1996 a Grand Cayman. Per una serie di motivi che non è mai stato in grado di spiegare, Claudio Di Manao si reca a Sharm el Sheikh, in Egitto e ci resta per ben undici anni. L'ambiente surreale di Sharm el Sheikh gli suggerisce di scrivere 'Figli di Una Shamandura', il suo primo libro che diventa un Cult. Ovviamente non l’avrebbe mai immaginato. Gli viene offerto di collaborare con importanti portali come GoRedSea. Inizia a lavorare come free-lance e non solo nella subacquea. Nel 2008 realizza Tra Cielo e Mare, rubrica per la Radio Svizzera e viene invitato a scrivere testi e sceneggiature di documentari. In questo campione della sua carriera, cioè adesso, collabora regolarmente con: AlertDiver , il magazine del DAN, Diver Alert Network, con il Corriere del Ticino, quotidiano svizzero di Lingua Italiana e con ScubaZone, il magazine subacqueo in Italiano più letto e più scaricato nella storia della subacquea e, come potete constatare, con imperialbulldog.com.
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