Fuori dal pazzo Natale
posted by Barbara Dalla Bona | Dicembre 19, 2017 | In Vita sul Pianeta | Articolo letto 3.525 volteNon è una novità che le feste natalizie rappresentino per molti di noi un’inutile, ulteriore, fonte di stress. Fortunatamente, non tutti sono Grinch arcigni e scorbutici come me e, per alcuni, le luci, le canzoncine natalizie, le rimpatriate con amici e parenti possono ancora essere fonte di piacere.
Quindi, se raggiungere una meta caraibica significasse per voi tradire lo spirito del Natale, ma proprio non ce la fate a resistere a un altro tour della Rinascente, ho selezionato delle mete, alcune sconosciute ai più, altre meno, in cui ritroverete la pace e la serenità per trascorrere delle feste autentiche.
Non potevo non iniziare il mio tour virtuale dall’Alto Adige i cui paesaggi innevati hanno il copyright sulle cartoline d’auguri natalizie. Il paesino di Corvara si trova ai piedi del monte Sassongher, a più 1.500 m di altitudine, in una conca soleggiata che, d’inverno, viene ricoperta completamente di neve trasformandosi in un presepe a cielo aperto. Un po’ per via della neve che rende il borgo ovattato, un po’ per la sua posizione molto tranquilla, qui regna l’intimità del piccolo paese di montagna.
Per quelli che non concepiscono il Natale senza i suoi simboli tradizionali posso segnalare Poffabro nelle Dolomiti friulane, considerato il paese dei presepi. Durante il periodo dell’avvento il paese diventa un museo a cielo aperto con decine di presepi esposti ad ogni angolo del borgo. Le opere sono di porcellana, gesso e legno, ma anche vetro, stoffe, saponi intagliati, rame battuto e lana. Alcuni raggiungono dimensioni ragguardevoli, altri sono accolti in scenografie fantasiose, anche molto piccole.
A poca distanza dal paese dei presepi scoprirete il paese degli alberi di Natale. Durante le feste, Andreis è abbellito da una sessantina di abeti con decorazioni fatte a mano. Al buio, le luci tenui degli alberi illuminano un suggestivo itinerario che fa scoprire ai visitatori le viuzze, i cortili e l’architettura spontanea del paese, fatta di pietra e legno, preservata intatta nei secoli.
In Piemonte, invece, è bene citare Alba. La cittadina, già famosa per il tartufo, durante il periodo natalizio si anima di spettacoli di danza, musica, arte circense e teatro. Inoltre, le fontane delle piazze sono tutte illuminate e danzano al ritmo della musica.
Se il freddo e la neve non fanno per voi, ma non volete rinunciare al clima natalizio, una meta gradita potrebbe essere il piccolo borgo di Manarola in Liguria dove, dal 1976, costruiscono quello che, secondo il libro dei Guinness dei primati, è il più grande presepe nel mondo. L’opera occupa un’intera collina e sono utilizzati ben 8 chilometri di cavi elettrici e 17mila lampadine per illuminare più di 300 figurine a grandezza naturale!
Spostandoci in Emilia Romagna, meritevole di una visita è, sicuramente, la cittadina di Sant’Agata. Gli appassionati di mercatini natalizi vi si recano per scovare idee regalo o decori raffinati e originali. I turisti percorrono le strade e le piazze al suono delle zampogne, ammirando gli artistici diorami esposti nella chiesa di San Francesco della Rosa.
Tra i luoghi sin ora menzionati San Gimignano è forse il più turistico ma, se vi trovate nelle vicinanze, vale la pena fare una passeggiata tra i vicoletti decorati e acquistare qualche prelibatezza locale al Mercatale della Val d’Elsa, una sorta di mercatino di Natale esclusivamente gastronomico.

Gubbio- Umbria – © touringclub.it
In Umbria il Natale è bello ovunque ma Gubbio è addirittura splendida! La cittadina si anima con il suo celebre albero costituito da oltre 800 corpi luminosi, considerato l’albero di Natale più grande al mondo. Vi è, poi, il presepe nel quartiere di San Martino, con personaggi in terracotta a grandezza naturale vestiti con abiti medievali.
Oltre alle mete turistiche, sono riuscita a scovare anche alcune località sciistiche poco conosciute che potrebbero far gola a coloro che hanno sempre sognato un Natale con gli sci ai piedi ma vi hanno sempre rinunciato pensando alle affollate località più rinomate. Fortunatamente, esistono stazioni sciistiche alternative ai grandi circuiti in cui potrete realmente sperimentare i ritmi naturali della montagna e di chi la abita.
In Trentino, Passo Brocon in Valsugana, offre 12 Km di piste per lo sci alpino, piste illuminate e sette chilometri di piste per lo sci di fondo. L’area sciistica di Polsa – San Valentino, sull’altopiano di Brentonico, è invece molto apprezzata dai giovani con 35 km di piste alcune delle quali permettono di sciare vista lago (di Garda).
In Alto Adige, invece, Monte San Vigilio è una meta tra le più ecologiche della zona e l’unico modo per raggiungerla è la funivia del Lana. Un luogo magico e incontaminato in cui le automobili sono bandite completamente. Quasi tutte le piste, esclusa una più ripida per gli sciatori più esperti, sono di bassa difficoltà e per questo indicate anche per chi muove i primi passi sulla neve. Monte San Vigilio è conosciuto anche per il Vigilius Mountain Resort, gioiello a cinque stelle progettato dall’architetto Matteo Thun secondo i più innovativi criteri ecologici ed ecosostenibili.
Sempre in Alto Adige c’è la località di Montecavallo – Rosskopf. Qui potete trovare la pista di slittino più lunga, innevata e illuminata d’Italia. Nonostante si trovi a soli 15 minuti di ovovia da Vipiteno, Montecavallo è un luogo magico al di fuori della folla. Con la cabinovia si sale a 1860 metri, e da lì si apre un intero mondo sia per lo sci sia per lo snowboard.
In Veneto, invece, Alpago è il paradiso dello sci alpinismo e ospita la Transcavallo, gara internazionale di sci alpinismo. Gli appassionati troveranno percorsi per lo sci escursionistico oltre a vivere la neve in tutte le sue forme: dallo sleddog, allo skijoring e poi lo sci di fondo nella magnifica foresta del Cansiglio con 40 km di tracciati.
Infine, permettetemi di citare solo in parte per motivi affettivi, il comprensorio sciistico di Melette a soli 15 minuti d’auto da Asiago. Potrete trascorrere la giornata tra le sue 16 piste e la sera passeggiare tra i minuscoli paesini e i piccoli borghi disseminati sull’altopiano.
Spero che la lettura di questo articolo vi abbia dato qualche spunto per una fuga natalizia last minute perché, se festeggiare il Natale vi rende ancora felici, è importante che godiate a pieno di questo sentimento. Alcuni dei luoghi citati sembrano creati proprio a tale scopo e, se ve lo dice un autentico Grinch, potete crederci.
Per approfondire:
- https://siviaggia.it/borghi/borghi-come-presepi-a-cielo-aperto-ecco-i-piu-suggestivi-in-italia/9157/
- https://www.travel365.it/dove-andare-natale-spendendo-poco.htm
- https://www.skiinfo.it/news/a/582853/9-piccole-localit%C3%A0-sciistiche-italiane-da-scoprire
- https://www.skyscanner.it/notizie/i-15-paesi-piu-belli-ditalia-con-la-neve
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About The Author

Barbara Dalla Bona
Sono nata nel Gennaio del 1981, nel cuore della fredda pianura pontina, con sangue veneto e occhi siciliani. Da bambina Latina e' tutto il mio mondo, da esplorare e conquistare con una bici e un po' di fantasia ma, nell'adolescenza, la provincia si fa stretta. Inizio a viaggiare e mi conquista una Londra dinamica e multiculturale. All'universita' mi trasferisco a Roma; frequento la facolta' di Scienze Naturali e rimango affascinata, piu' di quanto non lo fossi gia', dalla magia nascosta in ogni fenomeno naturale. La mia voglia di conoscere il mondo, pero', e' irrefrenabile. Viaggio per Africa, India e America centrale finche' non decido di frequentare un anno accademico a Valencia, in Spagna. Dopo la mia laurea collaboro con il Centro di Ricerca Interuniversitario sulla Biodiversita'; nel frattempo vinco una borsa di studio post lauream per svolgere un progetto di ricerca sull'ecologia delle specie vegetali esotiche in una prestigiosa universita' californiana. E' li' che, per la prima volta, sento la nostalgia della mia pianura con i suoi laghi e le sue spiagge. Al ritorno da quella esperienza fantastica mi butto a capofitto in un progetto di educazione e interpretazione ambientale nel territorio del Parco Nazionale del Circeo; progetto in corso ed evoluzione gia' da un paio d'anni ma che da quel momento diventa la mia attivita' principale. La voglia di conoscere il mondo e il piacere di comunicarlo sono le due forze che alternativamente o spesso in congiunzione determinano ancora la rotta della mia vita.
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