Canarie: mare, sole e natura anche in Inverno
posted by Claudia Dagrada | Febbraio 5, 2019 | In Vita sul Pianeta | Articolo letto 2.955 volte
L’inverno è agli sgoccioli e la voglia di sole, mare e natura comincia a farsi sentire. Un desiderio comune che può essere avverato in un piccolo paradiso ai confini dell’Europa, l’arcipelago delle Canarie. Di nazionalità spagnola ma a un passo dall’Africa, queste otto isole nell’Oceano Atlantico sono facilmente raggiungibili in aereo. Situate al largo del Marocco, vantano acque cristalline e un clima mite tutto l’anno, con inverni tiepidi ed estati temperate.
Ad accomunarle è anche loro origine vulcanica, che gli conferisce una bellezza paesaggistica a dir poco suggestiva. Ogni isola però ha le proprie caratteristiche e il proprio ambiente, come testimonia la varietà delle coste, con ben 1.500 chilometri di litorale: dalle estese spiagge di Fuerteventura o Tenerife, agli arenili di sabbia vulcanica di Lanzarote e La Graciosa, dalle dune di Gran Canaria alle piscine naturali di El Hierro, La Palma o La Gomera, ognuna è un piccolo mondo a sé.
Le Canarie sono perfette anche per chi ama lo sport, specialmente per chi pratica windsurf grazie ai venti alisei, mentre i fondali marini sono ideali per snorkeling e immersioni.
Ma non fate l’errore di vedere queste isole solo come una destinazione di mare. Il patrimonio naturalistico infatti è davvero considerevole, con territori dichiarati Riserva della Biosfera dall’UNESCO grazie ai paesaggi e agli ecosistemi che ospitano, con specie animali e vegetali autoctone, e oltre 140 aree protette che includono quattro parchi nazionali.
Il rispetto per l’ambiente si manifesta concretamente, come ad esempio nel caso di El Hierro, la più piccola e occidentale dell’arcipelago: lunga appena 50 chilometri, intende diventare autosufficiente dal punto di vista energetico. Come? Puntando su acqua e vento. Una delle misure adottate è la costruzione di una centrale idroeolica all’interno del progetto 100% Energie Rinnovabili, che permette di rifornirsi esclusivamente di energia pulita.
Già negli anni ’90 è stato approvato un modello di sviluppo sostenibile, che ha promosso un programma di gestione dei residui basato su riciclaggio, trasporti sostenibili, agricoltura e allevamento ecologici. A tutto ciò si aggiungono energia solare e automobili a idrogeno, altre idee che stanno prendendo forma.
El Hierro intende applicare il suo approccio green anche al turismo per proteggere la propria ricchezza paesaggistica, dalle coltivazioni di El Golfo alle scogliere a nord, dalle formazioni geologiche di lava e coni a sud, alla vegetazione che ricopre il centro dell’isola con campi e praterie, pinete, vegetazione subtropicale e zone vulcaniche. A El Hierro infatti si concentra la più elevata densità di vulcani delle Canarie (se ne contano centinaia, ma l’Istituto Geografico Nazionale spagnolo esclude al momento il rischio di eruzioni).
Il modo migliore per visitarla è a piedi, lungo una rete di sentieri che recupera le vie tradizionali, e immergersi nelle acque trasparenti del Mar de las Calmas, dove nuotano grandi esemplari di manta; o ancora ammirare le sabine a ovest e l’albero Garoé, sacro ai nativi e simbolo dell’isola. Da non perdere anche il centro di recupero della lucertola gigante di El Hierro, una specie considerata estinta fino al 1974.
Infine, fra le sue coste, aspre e scoscese si scoprono calette e lagune naturali, come il Charco Manso e il Charco Azul a nord.
Proprio grazie alla presenza di molteplici paesaggi ed ecosistemi in un territorio così ridotto, nel 2000 El Hierro è stata dichiarata integralmente Riserva della Biosfera dall’UNESCO. Ma non è l’unica isola dell’arcipelago a vantare un simile riconoscimento. Quella di Gran Canaria è stata istituita nel 2005: include il 43% del territorio e un’ampia area marina sulla costa sud occidentale. Posizionata tra Fuerteventura e Tenerife, ha una forma tondeggiante su cui troneggia il Pico de las Nieves, un monte che tocca i 1.949 metri.
Grazie all’altitudine e alle caratteristiche di questo rilievo, coesistono climi e habitat naturali differenti, dai precipizi alle spiagge, dai boschi alle scogliere. La varietà dei paesaggi è sorprendente: con oltre 230 chilometri di costa si può scegliere tra le tranquille cale del sud e le zone più turistiche, come Las Palmas de Gran Canaria o San Bartolomé de Tirajana, le dune di Maspalomas o gli arenili di Güi-Güi. Se si è fortunati, si può addirittura osservare balene e delfini, spesso presenti nella zona meridionale dell’isola.
Passiamo ora a Fuerteventura, la più orientale delle Canarie che, con una superficie di quasi 1.700 chilometri quadrati, è seconda per estensione solo a Tenerife. È stata nominata Riserva della Biosfera nel 2009, anche per premiare lo sforzo verso lo sviluppo di un turismo sostenibile, e l’impegno nell’applicare le direttive dell’Ue in materia di energie rinnovabili. E se ne capisce la ragione: Fuerteventura spicca per la varietà di ecosistemi, passando da aree desertiche e semidesertiche a un ambiente marittimo. Senza contare la ricchezza di specie che popolano le sue acque tra capodogli, delfini e tartarughe che vengono qui a riprodursi.
Fuerteventura vanta spiagge di sabbia bianca a sud e a nord, mentre a est si trovano scogliere e cale più intime. I sentieri che l’attraversano permettono di scoprire zone in cui la natura regna sovrana, come il Parco Rurale di Betancuria, lo spazio naturale più vasto dell’isola.
Ma la prima della Canarie a essere dichiarata Riserva della Biosfera è stata Lanzarote nel 1993 http://www.lanzarotebiosfera.org. A definire l’aspetto delle sue terre sono state le eruzioni di secoli fa. Da nord a sud si incontrano la vegetazione frondosa di Haría e i vigneti di La Geria, mentre sulla costa si passa dalle spiagge di Papagayo e Famara alle scogliere rocciose e le formazioni vulcaniche di Los Hervideros e di El Golfo.
L’attività sismica più elevata è stata registrata nel Parco Nazionale di Timanfaya, dove l’ecosistema di Lanzarote è in mostra in tutta la sua bellezza. Dal belvedere di Montaña Rajada si può ammirare un mare di lava che arriva fino alla costa. Un panorama dall’aspetto quasi lunare. C’è inoltre un itinerario dei vulcani, una passeggiata tra i crateri che conduce dentro un tunnel di lava. Questo paesaggio singolare ospita una grande varietà di vegetazione con licheni, giunchi e arbusti.
A Lanzarote ci sono poi altre aree protette: il Parco Naturale di Los Volcanes che circonda Timanfaya, e il Parco Naturale dell’Arcipelago Chinijo, un ecosistema marino che comprende isolotti di grande bellezza come La Graciosa.
Ricordiamo che la Spagna conta oltre 325.000 ettari ad alto valore naturalistico e culturale, soggetti a un regime di protezione speciale da parte dello Stato (per informazioni sui parchi nazionali, https://www.miteco.gob.es/es/red-parques-nacionales/). La peculiarità delle Canarie sono i loro contrasti, dai boschi lussureggianti alla lava solidificata, dai crateri alle impervie pareti rocciose.
Il Parco Nazionale del Teide, Patrimonio UNESCO, si trova al centro di Tenerife ed è il più esteso e il più antico dell’arcipelago. È stato istituito nel 1954 per proteggere il paesaggio intorno al Teide, il vulcano più grande della Spagna e al tempo stesso la vetta più alta con i suoi 3.718 metri. I visitatori possono salire fino a 3.550 metri, ma per raggiungere la cima serve un’autorizzazione speciale. Alle sue pendici vivono specie vegetali e animali uniche. I coni vulcanici e le colate di lava formano un incredibile complesso di forme e colori, habitat di una flora di grande valore.
Ma ovviamente Tenerife è anche una meta perfetta per godersi sole e mare: a nord si trovano piccole cale e piscine naturali, mentre a sud numerose spiagge principalmente di origine vulcanica, ad esempio nei comuni di Adeje e Arona.

Nell’isola di La Palma, la più verde delle Canarie anch’essa dichiarata Riserva della Biosfera, c’è invece il Parco nazionale della Caldera de Taburiente, che offre spettacoli naturali fra i più eterogenei: si può ammirare un enorme cratere con un dislivello di quasi 1.500 metri e una lussureggiante pineta, gole di oltre 1.000 metri di profondità e cascate come quelle della Desfondada. Grazie ai percorsi per il trekking si raggiungono angoli insoliti come la cresta rocciosa del Roque de los Muchachos, noto anche per il suo osservatorio. All’interno del parco ci sono aree appositamente predisposte per l’accampamento.
Ma tutta La Palma è di grande bellezza, grazie alle spiagge vulcaniche e alle cale incastonate tra le scogliere, ai boschi lussureggianti e alle coste scoscese dalla sabbia nera. Non a caso è nota come la isla bonita. Inoltre, è stata finalista del programma EDEN (Destinazioni Europee d’Eccellenza) della Commissione Europea, in riconoscimento del suo impegno per un turismo sostenibile.
Anche il Parco Nazionale di Garajonay, sull’altopiano centrale dell’isola de La Gomera (https://www.lagomera.travel, https://www.spain.info/it/que-quieres/ciudades-pueblos/provincias/la_gomera.html) a circa 1.200 metri d’altezza, è Patrimonio UNESCO. Quasi sempre avvolto nella nebbia, si differenzia dal resto dell’arcipelago delle Canarie, caratterizzato dal paesaggio vulcanico, per il suo bosco di laurisilva. Parliamo di una delle ultime tracce delle antiche selve subtropicali, che si estendevano nell’area del Mediterraneo milioni di anni fa. Che sia per questa atmosfera fiabesca che viene soprannominata la isla mágica?
Il parco può essere visitato facendo trekking lungo i sentieri segnalati. Il panorama dai vari belvedere offre scorci praticamente incontaminati. La selva lussureggiante e le valli ricoperte di palme sono in totale contrasto con il paesaggio arido nelle zone più basse e sulla costa, punteggiata da piccole spiagge di sabbia nera tra le scogliere. L’isola misura solo 20 chilometri da nord a sud, ed è un autentico tesoro ecologico. Come abbiamo visto il clima temperato tocca tutto l’arcipelago, ma il periodo migliore per visitare La Gomera è la primavera, quando i colori raggiungono il massimo splendore.
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Claudia Dagrada
Quando mi dicono di descrivermi in poche parole, racconto sempre questa cosa perché è proprio ciò che sono: quando mi capita di fermarmi davanti a un negozio per ammirare in vetrina un bellissimo vestito, o un bel paio di stivali, mi chiedo "Che biglietto aereo potrei comprare con la stessa cifra?". Investo tutto quello che ho nei viaggi perché sono la mia linfa, e da molti anni lo faccio in solitaria (se escludiamo la presenza della macchina fotografica e di un buon libro). Trovo sia un'esperienza che va provata almeno una volta nella vita e la consiglio vivamente. Proprio per questo ho aperto il blog www.prontechesiviaggia.com dedicato alle donne che, come me, vanno alla scoperta del mondo in compagnia di se stesse. Con una predilezione per il Sud-Est asiatico, dove ho viaggiato zaino in spalla libera e selvaggia, mi sono fatta travolgere dall'adrenalina di New York, ultimamente tramite una community ho lavorato in cambio di vitto e alloggio in vari Paesi europei, e non vedo l'ora di scoprire il Centro e il Sud America. Detto questo, sono una giornalista freelance milanese (non imbruttita) con la curiosità della donna gemelli e il gene dei viaggi dell'ascendente sagittario. Mi sono laureata in lingue e letterature straniere e ho sempre vissuto la scrittura come qualcosa di meravigliosamente liberatorio. Sono una portatrice sana di entusiasmo, amo libri e film che raccontano i tormenti dell'anima, e difendo strenuamente il piacere delle piccole cose.
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