Cappadocia in mongolfiera: la magia dei camini delle fate

Caverne preistoriche, Göreme / Cappadocia, Turchia – © Imperial Bulldog

Fluttuare nel cielo su una mongolfiera colorata, ammirando dall’alto le valli incantate della Cappadocia, un panorama unico al mondo. Per molti è un sogno a occhi aperti, ma può essere facilmente realizzato: questa storica regione dell’Anatolia centrale, nel cuore della Turchia, è a un passo dall’Europa. La sensazione però è quella di stare su un altro pianeta, grazie al suo paesaggio a dir poco surreale. È qui infatti che si trovano i famosi “camini delle fate”, rocce coniche appuntite, alte anche 40 metri, che terminano con forme di cappello, cono o fungo.

Ma a cosa devono la loro formazione senza pari? Madre Natura ha iniziato a scolpirle ben 60 milioni di anni, quando la cenere accumulata dalle eruzioni vulcaniche si trasformò in morbido tufo. Col passare del tempo, quest’ultimo venne ricoperto da uno strato di lava sottile e di basalto che, screpolandosi, si scompose. L’acqua piovana si infiltrò nelle crepe corrodendo il tufo, mentre le escursioni termiche e il vento fecero il resto. Fu così che dalla dura roccia basaltica nacquero i camini delle fate dalle tonalità ocra, rosa o sabbia, donando alla Cappadocia il suo aspetto unico e caratteristico. I friabili strati di tufo invece si trasformarono in valli, e nacquero i canyon.

Camini delle fate / Cappadocia, Turchia

A dare il nome di “camini delle fate” fu la popolazione locale, che nel tempo diede il proprio contributo scavando il tufo per costruirvi abitazioni. I primi insediamenti risalgono addirittura a 10.000 anni fa. Vivere nelle grotte era infatti un ottimo modo per proteggersi dalle incursioni. Da qui nacquero oltre 250 città sotterranee con sorgenti d’acqua, luoghi per conservare il cibo, cantine e templi. La gente viveva letteralmente fra le rocce. Giunsero poi i Cristiani in fuga dalle persecuzioni di Roma, e nel corso dei secoli costruirono circa 500 fra chiese e cappelle, rendendo la Cappadocia un importante luogo di culto. Ma non solo: con l’arrivo dell’Islam in Anatolia, la regione accolse anche famosi studiosi e filosofi musulmani. Qui popolazioni, fedi, filosofie e culture differenti si incontrarono e influenzarono a vicenda, grazie anche alla posizione strategica lungo la Via della Seta. Il tutto all’interno della millenaria storia della Turchia, che dona al Paese una ricchezza infinita.

Visitare la Cappadocia è come entrare in un enorme museo a cielo aperto in cui all’incredibile meraviglia naturale si è aggiunta la presenza umana, unendo armoniosamente paesaggio, storia, arte, religione e vita quotidiana.

Città di Ortahisar, Nevşehir / Cappadocia, Turchia

Ammirare tutta questa bellezza da una mongolfiera è un’esperienza unica, e la Cappadocia è uno dei posti migliori per farlo (oltre al paesaggio spettacolare, si aggiungono condizioni climatiche particolarmente favorevoli). È sicuramente un viaggio d’altri tempi per scoprire il territorio, se vogliamo anche romantico, poetico, nostalgico: spinti dai venti locali o da quelli di alta quota, si possono raggiungere 1.000 metri di altezza, oppure scendere addirittura fino a sfiorare gli alberi. Ma non solo, è un’avventura nel segno del turismo lento e sostenibile.

La Cappadocia comprende le province di Aksaray, Nigde, Kayseri, Kirsehir, ma è in quella di Nevsehir che si concentra la maggior parte dei camini delle fate e delle chiese rupestri. Qui si trova il cuore pulsante della regione, la cittadina di Goreme, che nella sua valle e nei dintorni conquista con struggenti paesaggi scolpiti dalla natura, santuari, caverne preistoriche e città sotterranee scavate dall’uomo nella roccia nel corso dei secoli.

Karanlik Kilise (the Dark Church) / Cappadocia, Turchia

A un solo chilometro dalla cittadina c’è il Museo a Cielo Aperto, Patrimonio dell’umanità Unesco. Parliamo di un insediamento religioso in cui visse una comunità cristiana, con antiche chiese affrescate (la Chiesa buia è tra le più belle della Turchia). Si possono visitare i monasteri, refettori, celle funerarie, dispense e cantine.

Il trekking nelle valli intorno a Goreme è una delle esperienze più suggestive da fare in Cappadocia. Ci sono diversi itinerari da percorrere in totale autonomia, piacevolissime passeggiate tra incantati paesaggi fatti di camini delle fate e ondulate colline bianche, toccando piccoli e grandi villaggi dove entrare in contatto con la gente del posto. Il tutto muovendosi liberamente a piedi o coi mezzi pubblici.

Da non perdere il percorso che porta alla cittadina di Uchisar, dominata da una sorta di fortezza naturale arroccata su un’altura. Ci si arriva camminando lungo la valle di Guvercinlik, dove l’uomo ha scavato dei tunnel con lo scopo di incanalare l’acqua per vari usi.

Open Air Museum – Chiesa Carikli (XII-XIII sec.), Göreme / Cappadocia, Turchia

Altrettanto nota è Urgup, con le suggestive chiese di San Teodoro e Pancarlik, riccamente decorate. La città, che offre lo stupendo panorama della vallata circostante, è anche nota per i vini prodotti nella zona da migliaia di anni. Qui infatti ci sono fertili vigneti dove, nonostante l’avvento di moderne tecniche di vinificazione, molti utilizzano ancora i metodi tradizionali.

Sei chilometri a sud c’è la cittadina di Mustafapasa, che vanta chiese scavate nella roccia, rifugi e un ruscello che scorre in mezzo alla valle. È la versione in miniatura del canyon di Ihlara, di cui parleremo tra poco.

Un altro itinerario è quello che attraversa le valli di Kizilcukur e Gulludere (rispettivamente la valle Rossa e delle Rose), tra Goreme e il piccolo villaggio di Cavusin, situato a soli 2 chilometri di distanza, uno dei più antichi centri abitati della Cappadocia. Qui il panorama ha del surreale, grazie a una silenziosissima distesa dove i camini delle fate troneggiano in tutto il loro splendore. Non a caso qui si ritirarono molti eremiti, come dimostrano le celle scavate nella roccia in un’atmosfera a dir poco mistica.

A una manciata di chilometri si può visitare Zelve e il suo Museo a Cielo Aperto, formato da tre valli costellate di case e chiese abbandonate. Questa è l’area della Cappadocia che vanta il maggior numero di camini delle fate.

Nei pressi di Goreme c’è anche un altro itinerario che passa per la valle di Gorkundere, o valle dell’Amore, dove il trekking si fa più aspro rispetto alle altre valli ma comunque piacevole.

Göreme / Cappadocia, Turchia

Lasciando le valli intorno a Goreme, un must in Cappadocia è sicuramente il canyon di Ihlara, che con i suoi 14 chilometri di lunghezza offre il percorso escursionistico più lungo della regione. Qui raggiunge l’apice il mix tra la bellezza naturale scolpita dalle forze della natura, e la bellezza forgiata dall’uomo con cappelle, chiese e affreschi di grande bellezza. Ihlara fu un importante centro religioso della Cristianità, ma la tradizione di ricavare spazi di culto nella roccia proseguì anche durante l’epoca bizantina e la dominazione islamica.

La grande maestria dell’uomo si fonde perfettamente con i panorami mozzafiato: il canyon, che in alcuni punti raggiunge 200 metri di profondità, è il meraviglioso risultato dell’effetto combinato delle forze naturali. A creare questo paesaggio furono infatti le eruzioni del vulcano Mount Hasan, che diede al torrente Melendiz una morbida cenere vulcanica da plasmare nel corso dei secoli. Diversamente dalla steppa tipica di questa regione, il canyon colpisce per il verde che lo decora grazie al suo particolare microclima, che permette la crescita di alberi e piante. Belirsirma è il villaggio più grande della valle, in cui si può gustare la cucina tradizionale lungo entrambe le rive del torrente.

Per concludere come si deve un viaggio alla scoperta della Cappadocia, poco distante da Ihlara c’è la valle dei monasteri di Guzelyurt. Qui si può ammirare un canyon lungo 5,5 chilometri, con un’altezza che varia da 50 a 150 metri, e l’acqua che scorre fra alte rocce e salici. Da non perdere le città sotterrane che caratterizzano anche questa area. Infine, la valle di Soganli è una sorta di museo a cielo aperto immerso nel verde, dove le antiche chiese rupestri e le grotte si fondono armoniosamente con le abitazioni di oggi.

Cappadocia ,Turchia

 

INFORMAZIONI

Le mongolfiere prendono il volo dalla valle di Goreme all’alba, il momento della giornata in cui il vento è più favorevole. Essendo un’esperienza legata alle condizioni meteorologiche, va tenuta in conto la possibilità che, per questioni di sicurezza, il volo venga cancellato (ed eventualmente posticipato o rimborsato). Si consiglia inoltre di verificare attentamente le credenziali dell’operatore scelto, incluse le ore di volo dei piloti e le coperture assicurative.

Queste sono tre agenzie consigliate da “Lonely Planet”:

Butterfly Balloons http://www.butterflyballoons.com/it/home/

Royal Balloon http://www.royalballoon.com

Voyager Balloons http://voyagerballoons.com

Museum Pass Cappadocia Card

Questa carta permette di entrare in alcuni dei più importanti musei della Cappadocia, senza fare code alle biglietterie e senza aggravi di prezzo. Ha una validità di 72 ore e costa 110 lire turche (circa17 euro). Per informazioni visitare il sito

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