Il mare a settembre: le più belle spiagge del Salento
Il Salento offre quella che si può descrivere come una vacanza al mare a 360°: acqua cristallina che non teme rivali, città e borghi ricchi di storia, ottima cucina mediterranea. Ci troviamo in Puglia, nel tacco dello stivale in provincia di Lecce, Brindisi e Taranto. In questa penisola divisa fra due mari, l’Adriatico e lo Ionio, i campi di ulivi sono a perdita d’occhio, le sagre paesane abbondano e la pizzica, danza popolare tipica, detta il ritmo delle serate estive. In particolare il Salento dà il meglio di sé fuori dai picchi dell’alta stagione, a giugno e settembre, quando le spiagge non sono gremite di turisti, il caldo dà un po’ di tregua e la vita torna a ritmi più quieti. Ci sono ben 200 chilometri di costa da esplorare: qui vi proponiamo alcune delle località balneari e delle spiagge più belle, per una vacanza all’insegna de “lu sule, lu mare, lu ientu”.
Partiamo dalle spiagge bagnate dall’Adriatico e puntiamo la bussola su Melendugno, nel leccese: il suo vasto territorio si estende lungo il litorale tra faraglioni e limpide acque premiate dalla Bandiera Blu (riconoscimento internazionale assegnato alle località turistiche balneari che rispettano criteri relativi alla gestione sostenibile del territorio).
Tra le sue marine, che sfoggiano anche le 5 Vele di Legambiente, spicca San Foca, caratteristico borgo di pescatori dalla costa rocciosa. Il porto turistico funge da spartiacque: da una parte c’è la lunga spiaggia dei Brigantini, con i suoi faraglioni che affiorano a poche decine di metri dalla riva (il più noto è lo Scoglio dell’otto, chiamato così per la sua forma singolare); dall’altra parte l’insenatura degli Aranci, dalla sabbia finissima e la bassa scogliera. Fra le due spiagge c’è la Grotta degli Amanti dove, secondo la leggenda, due giovani innamorati morirono abbracciati sorpresi dal mare ingrossato.
Bellissime calette, libere o attrezzate, si susseguono a nord verso Torre Specchia Ruggeri, meta prediletta di chi pratica surf, kitesurf e windsurf, sia a sud fino a Roca. Questa località balneare, con la sua antica torre di avvistamento, vede lungo la costa rocciosa delle calette e qualche lido. Nei pressi dell’area archeologica (antico borgo medievale abbandonato a causa delle incursioni piratesche) c’è un tappa imperdibile, la Grotta della Poesia con la sua conca naturale a cielo aperto. Per fare il bagno basta scendere una scalinata scavata nella roccia. Un piccolo canale sotterraneo porta infine alla Poesia Piccola, antico tempio naturale dedicato a un dio messapico, con suggestive iscrizioni sulle pareti.
Proseguendo verso sud ecco un’altra tappa imperdibile, la baia di Torre dell’Orso, adagiata fra la vedetta costiera diroccata e la falesia di San Cristoforo. Le protagoniste di questa spiaggia sono le Due Sorelle, scogli poco distanti dalla riva. La leggenda vuole che due sorelle vennero trasformate in faraglioni dagli dei durante il mare in tempesta. La spiaggia di finissima sabbia bianca è lunga quasi un chilometro e ha la forma di mezzaluna. A fare da cornice c’è la scogliera, con numerose grotte ricche di graffiti e testimonianze preistoriche, mentre alle spalle una fitta pineta arriva fino alle dune. Ad attraversarla, un piccolo corso d’acqua che sfocia in spiaggia.
I faraglioni, le grotte e la costa frastagliata caratterizzano anche Torre Sant’Andrea, minuscolo porto scavato nella roccia calcarea. Nonostante sia una delle spiagge di sabbia più note della costa, mantiene il suo fascino selvaggio. Sul lato nord della baia ci sono piccole piazzole ricavate nella scogliera, perfette per chi ama tuffarsi, mentre oltrepassando un tunnel scavato nella roccia si sbuca oltre la caletta, con di fronte il mare aperto.
Arriviamo ora a Otranto, località salentina che si affaccia sull’Adriatico da uno sperone roccioso. Crocevia fra Mediterraneo e Oriente, ha un borgo antico Patrimonio Culturale dell’Unesco in quanto “Sito messaggero di pace”.
Anche su questo tratto di mare sventola la Bandiera Blu fra grotte, calette e insenature. Ma non solo: il litorale vanta anche la Bandiera Verde, riconosciuta alle spiagge che, secondo i pediatri, sono adatte ai bambini per requisiti come l’acqua cristallina, la bassa in riva, la sabbia invece degli scogli e via dicendo.
Molto amata dalle famiglie per i suoi bassi fondali è proprio la spiaggia dei Laghi Alimini. Il nome viene dai laghi che si trovano nelle vicinanze: a fare da confine ci sono una pineta e dune alte fino a 12 metri. La spiaggia è lunga ben 6 chilometri, e vede a nord sia campeggi, villaggi turistici e lidi organizzati, sia vaste zone di spiaggia libera. A prediligere questo tratto di costa, particolarmente battuto dai venti, sono anche i surfisti.
Tra le altre località a nord di Otranto spiccano Conca Specchiulla, la Baia dei Turchi e di Santo Stefano, mentre a sud ci sono la Baia delle Orte, a Punta Palascìa, il punto più orientale d’Italia che col suo faro domina il mare. Se da una parte questo tratto di costa è impervio e difficilmente balneabile, dall’altra è molto suggestivo coi suoi costoni a picco sulle acque profonde, ed è ideale per immersioni ed escursioni in barca. Per gli amanti del trekking, ci sono ripidi sentieri da percorrere nella macchia mediterranea.
Poco distante c’è la piccola spiaggia di Porto Badisco, che la leggenda vuole accolse Enea, protagonista dell’Eneide, in fuga da Troia. Incastonata tra le scogliere e impreziosita dalle ginestre, è larga solo poche decine di metri. Dalla sabbia affiora una sorgente d’acqua dolce. Il mare qui è perfetto per fare immersioni, snorkeling o per tuffarsi dalla scogliera, visto che il fondale diventa subito profondo dopo qualche decina di metri. E come spesso accade in Puglia, in cui bellezza naturale e storia si incontrano, a Porto Badisco c’è uno dei più importanti siti preistorici d’Europa, la Grotta dei Cervi, non accessibile al pubblico proprio per preservare dipinti e iscrizioni.
Passiamo ora a Santa Cesarea Terme, il cui profilo è disegnato da una cupola moresca, in cima a un altopiano a picco sul mare. Da Porto Badisco il litorale va fino alla piscina naturale nel mare di Porto Miggiano, con una serie di calette rocciose ideali per chi ama la scogliera e le immersioni.
A renderla un noto centro termale sono le sorgenti d’acqua sulfurea, proveniente da grotte naturali lungo la costa, ricca di litio e dalle virtù terapeutiche. Gli appassionati di speleologia potranno esplorare la Grotta Solfatara e, verso la cittadina Castro (che vanta una marina dalla Bandiera Blu), quelle di Zinzulusa e Romanelli.

Grotta Zinzulusa, Castro – © Leonardo D’Angelo / Archivio ARET Pugliapromozione
Eccoci arrivati sulla punta del tacco dove Ionio e Adriatico si incontrano, e facciamo tappa a Santa Maria di Leuca. Siamo nell’estremo sud del Salento tra Punta Ristola e Punta Meliso. La costa frastagliata fa parte del Parco naturale regionale Costa Otranto – Santa Maria di Leuca – Bosco di Tricase. La spiaggia si estende a forma di mezzaluna poco dopo il lungomare. Verso Punta Ristola il litorale, pur restando roccioso, si fa più dolce.
In questo tratto di costa salentina si possono ammirare le cosiddette “bagnarole”, costruzioni in pietra che nel secolo scorso proteggevano le nobildonne da occhi indiscreti. Anche qui non mancano le grotte marine come la Grotta del Diavolo, dei Giganti, degli Innamorati e del Drago, raggiungibili via mare.
Proseguiamo verso nord dall’altra parte del tacco fino a Gallipoli, una delle località più in della costa ionica. Parte del suo fascino viene dal borgo antico, su un’isola di origine calcarea collegata alla città nuova sulla terraferma da due ponti. Il litorale, insignito della Bandiera Verde, accontenta un po’ tutti con calette dai bassi scogli e ampie spiagge.
Proprio di fronte al borgo di Gallipoli c’è l’Isola di Sant’Andrea, immersa del Parco Regionale Isola di Sant’Andrea e litorale di Punta Pizzo, un piccolo paradiso di fauna e flora mediterranea. Punta Pizzo è caratterizzata da una costa rocciosa e da spiagge di sabbia, tra cui spicca la rinomata Lido Pizzo.
Fa parte del parco anche Punta della Suina, immersa nella macchia mediterranea, famosa per le due piccole baie sabbiose e l’isolotto.
Oltrepassando Gallipoli incontriamo un’altra nota località, Porto Selvaggio. Siamo nel cuore del Parco Regionale Porto Selvaggio e Palude del Capitano, che copre un’area di 1.100 ettari interessati da vari interventi di riforestazione. Ad ammaliare i visitatori c’è una spiaggia di ciottoli e la sua fitta pineta. La si raggiunge in vari modi: da Torre dell’Alto lungo una mulattiera, dalla litoranea o ancora, per chi ama il trekking, imboccando un sentiero da Torre Uluzzo. Dalla baia si entra facilmente in mare, dal fondale basso e sabbioso. L’acqua è particolarmente fredda e limpida grazie a delle polle sorgive. Verso nord fra gli scogli c’è poi una serie isolata di calette, alcune con terrazzamenti naturali sul mare.
A pochi metri dalla costa c’è la Palude del Capitano con le sue “spunnulate”, grotte a cui è crollata la volta formando laghetti di acqua salmastra.

Ma una vacanza salentina non è completa senza una sosta a Porto Cesareo, piccolo borgo di pescatori nel cuore della Terra d’Arneo. Da Punta Prosciutto a Torre Inserraglio, la località fa parte dell’Area Marina Protetta, oltre che della Riserva Naturale Orientata Regionale Palude del Conte e Duna Costiera, tra le più grandi d’Italia.
L’Area Marina Protetta si estende lungo decine di chilometri di costa, include oltre 16.000 ettari di superficie marina, e comprende anche la vicina Isola dei Conigli, ricoperta da una rigogliosa pineta. Poco lontano si vede Torre Lapillo (la cui spiaggia di sabbia finissima si estende per 4 chilometri a nord di Porto Cesaro), oggi sede del Centro Educazione Ambientale. L’area protetta custodisce un ecosistema che accoglie numerosi pesci tra cui cefali, dentici, cernie, cavallucci marini e murene.
Percorrendo i sentieri che attraversano l’area non solo si fa il bagno in un mare cristallino, ma si può anche visitare la Stazione di Biologia Marina e il Museo Talassografico.
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