Est Europa da scoprire: città e vita notturna
posted by Claudia Dagrada | Marzo 5, 2020 | In Vita sul Pianeta | Articolo letto 2.627 volteSpesso nei confronti dei Paesi dell’Est Europa, “noi dell’Ovest” abbiamo una serie di preconcetti: facendo di tutta l’erba un fascio pensiamo che, provati da decenni di dittature se non guerre civili (vedi ex Jugoslavia), siano un mix di grigi casermoni comunisti, negozi anteguerra, volti seri e vestiti fuori moda.
La visione è di un Est “rimasto indietro” rispetto all’occidente. Ma basta varcare il confine immaginario (come tutti i confini del resto) per abbandonare gli stereotipi e scoprire città all’avanguardia e dall’atmosfera giovanile: i tempi sono cambiati, una nuova generazione ama passare il proprio tempo in locali dal design ricercato e in centri culturali alternativi.
Scopriamo alcune destinazioni, fortunatamente ancora salve dal turismo di massa, dove spesso sono gli studenti universitari a dare uno speciale tocco vibrante.
Iniziamo con una meta fra le meno note, Cluj-Napoca, ovvero la seconda città più grande della Romania, e la capitale ufficiosa della Transilvania. Questa regione dalla storia millenaria è già di per sé caratterizzata da un mix culturale che nei secoli ha visto l’avvicendarsi di ungheresi e sassoni. Ma non basta: Cluj è un vero e proprio polo universitario che richiama migliaia di studenti non solo europei ma di altri continenti. Non a caso è stata nominata nel 2015 Capitale europea dei giovani.
Cluj è anche la città dei festival, come ad esempio il Transilvania International Film Festival (TIFF), che qui è nato e l’ha resa la capitale del cinema nazionale, o l’Untold, il più grande festival di musica elettronica della Romania di cui ha ospitato la prima edizione.

Bratislava – Festival delle Luci
La conseguenza di questa vivacità culturale è il numero di bar, caffè, club e ristoranti che rende Cluj unica nel suo Paese. Il cuore pulsante è nelle sue piazze, in particolare Piata Unirii, tra le più grandi nel Sud-Est europeo, e Piata Muzeului, la più antica della città, con bar e ristoranti con tavolini all’aperto.
Tra i locali più gettonati a Cluj spicca Sisters (https://www.facebook.com/SistersCafenea/), una caffetteria molto apprezzata tra gli studenti che la sera affollano il marciapiede davanti all’entrata, mentre di giorno è il ritrovo dei nomadi digitali.
Il Samsara Tea House è una villa con diverse sale ognuna con un proprio tema, ma il punto di forza di questa casa da tè è il grande giardino, una vera e propria oasi in estate (della stessa famiglia c’è il ristorante vegetariano Samsara Foodhouse, (https://www.samsara.ro). Particolarmente attenti al design ci sono l’Atelier Cafe (https://www.facebook.com/ateliercafecluj/) dal tono decisamente hipster, e Yolka (https://www.facebook.com/baryolka/) con soffitti dipinti da cui pendono rami di alberi e pareti ricoperti di piante.
Un’altra città dalla vita culturale molto attiva e una cospicua mole di studenti è Bratislava: la capitale della Slovacchia è meno turistica della sorella ceca, Praga, ma è una meta alternativa che sa come stupire. Nonostante sia piuttosto piccola vanta diverse università, ben 50 musei (degno di nota per gli amanti dell’arte moderna è il Danubiana Meulensteen Art Museum sulla penisola del fiume Danubio, che attraversa la città), 30 teatri e 20 gallerie d’arte.
Molte sono le attrazioni turistiche di questa città caratterizzata da un’architettura molto eclettica, dovuta alle diverse popolazioni che l’hanno abitata. A dominare dall’alto sulla cima della collina è il Castello di Bratislava, ex dimora di sovrani e oggi sede del Museo di Storia, da cui si gode una vista meravigliosa sul centro storico, ormai quasi totalmente pedonalizzato.
La Piazza Principale (Hlavne nemestie) ne è il fulcro vitale.
Ricco è il calendario degli eventi in particolare mostre, esposizioni e convegni culturali, soprattutto in ambito musicale (Expo Incheba Arena ha ospitato cantanti di fama internazionale).
La vita notturna è altrettanto vibrante e vede in Karpatská ulica, via nel quartiere della città vecchia, un nuovo hub multiculturale che ospita svariati bar e club.
KC Dunaj (https://www.kcdunaj.sk) è un centro culturale che nel weekend, e a volte anche in settimana, propone DJ set e concerti dal vivo che vanno dal rock&roll all’elettronica fino allo swing e ai ritmi popolari della musica balcanica. Non mancano serate dedicate a letteratura, dibattiti, arti visive e teatro. Il bar e la terrazza all’ultimo piano offrono una suggestiva vista sul castello e sul centro storico.
Un altro locale da segnare è Urban House (http://www.urbanhouse.sk), caffè/bistrot dagli interni ricercati che grazie agli spaziosi tavoli comuni di giorno è anche la meta ideale di studenti e digital nomad.
Passiamo ora a una destinazione decisamente più nota dell’Est Europa, Budapest, che spicca per i ruin pub, fiore all’occhiello della nightlife ungherese.
Dopo una passeggiata serale sul Danubio, su cui si riflettono il Parlamento, il Palazzo Reale e il Ponte delle Catene illuminati d’oro, basta andare nel centro storico per immergersi nella vita notturna: nel quartiere ebraico infatti oltre alla Grande Sinagoga, unendo sacro e profano c’è la maggior parte dei ruin pub. Parliamo di edifici abbandonati che all’inizio del Duemila sono stati trasformati in pub, “pub in rovina” per l’appunto. Da “semplici” spazi occupati, negli anni hanno fatto sempre più tendenza fino a diventare il marchio distintivo del divertimento di Budapest. Ma non sono solo pub in cui bere qualcosa e fare due chiacchiere: sono un luogo d’incontro culturale a 360° in cui si tengono concerti, DJ set, jam session, spettacoli teatrali, mercati e altro ancora.
Uno dei più noti è Szimpla Kert (http://szimpla.eu/), il primo ruin pub cittadino aperto nel 2002 in una vecchia fabbrica. Si definisce uno “spazio di accoglienza culturale”, e il programma di concerti, spettacoli teatrali e altri eventi lo conferma. Fra cocktail e musica non manca un occhio green: da anni ogni domenica mattina si svolge il piccolo mercato dei contadini, con produttori locali autonomi. Di fianco hanno inoltre aperto il Terem, uno spazio creativo in cui si tengono vari tipi di workshop.
Altro pezzo da novanta della vita notturna di Budapest è Instant-Fogas (https://instant-fogas.com/), il cui nome ha unito un paio di anni fa due storici pub in rovina: conta 7 spazi in cui si organizzano concerti di diversi generi musicali, 18 bar, 1.200 metri quadri di dance floor e un bel giardino in cui andare a rinfrescarsi in estate. Altri ruin pub da tener presente in zona sono Füge Udvar & Play (https://www.facebook.com/FugeUdvar) e Doboz (http://doboz.co.hu/en/).
Una meta dell’Est Europa molto vivace, sotto tutti i punti di vista, è Lubiana capitale della Slovenia, piena di vita con 280.000 abitanti e ben 60.000 studenti, ha un animo spiccatamente green, come testimoniano ad esempio il titolo di Capitale verde europea nel 2016 e l’essere stata inclusa molte volte nelle TOP 100 Destinazioni Sostenibili stilate da Green Destinations, organizzazione no profit internazionale. Sicuramente a tutto questo ha contribuito Joze Plecnik, da molti considerato pioniere dell’architettura contemporanea, che all’inizio del ‘900 disegnò Lubiana secondo il modello dell’antica Atene per renderla una città a misura d’uomo.
Più che la piazza principale, Presernov trg, è il fiume Ljubljanica che attraversa il centro storico l’anima della città, costellato di caffetterie, bar e ristoranti all’aperto, palazzi colorati e dominato dal castello medievale (Ljubljanski grad), costruito su un colle coperto di boschi.
A dettare legge nella vita diurna e notturna dei giovani di Lubiana è Metelkova (http://www.metelkovamesto.org), un centro di cultura alternativa nato nel 1993, quando un’associazione indipendente ha occupato gli edifici delle ex caserme austroungariche per salvarli dalla demolizione. Negli anni, numerosi artisti contemporanei gli hanno dato e danno tutt’ora nuova forma, in coerenza con lo spirito libero che lo vede in costante trasformazione. Nell’ambito di Metelkova mesto (Città Metelkova), dei club musicali tengono regolarmente concerti di musica alternativa, serate con DJ e via dicendo. Si svolgono inoltre performance artistiche, mostre e, sporadicamente, qualche festival.
Da tener presente è anche l’ex fabbrica di tabacchi Tobačna (https://www.facebook.com/cincintobacna/), rinomato luogo di incontro per gli amanti della cultura urbana e del jazz. Durante la bella stagione i vari eventi e i festival si svolgono nel giardino all’aperto, altrimenti nel locale CinCin (ottima è l’offerta di distillati, oltre a piatti locali e internazionali).
E ora ultima, ma non certo per interesse, la capitale bulgara, Sofia. Con un incredibile mix culturale e architettonico, dopo Atene e Roma è la capitale più antica d’Europa. Il centro storico è il biglietto da visita del suo carattere incredibilmente eclettico: passa dal complesso archeologico di Serdika, nome dell’antica città romana, ai palazzi di architettura socialista/barocco stalinista, dalle chiese ortodosse e cattoliche alle sinagoghe e all’unica moschea ancora in attività (cinque secoli di dominio ottomano danno un tocco piacevolmente orientale).
Anche questa città dell’Est assai sottovalutata sa piacevolmente stupire con la miriade di locali, perché la vita notturna è molto vivace. Vitosha Bulevard (che prende il nome dal monte sullo sfondo) è la via pedonale dello shopping piena di locali, ma poco distante ci sono strade più appartate con posti dall’animo ricercato.
Ad esempio, nel giardino di una graziosa piazza c’è The Cocktail Bar (https://www.facebook.com/The.Cocktail.Bar.Sofia), dal cui nome si capisce subito quale sia la specialità. È il luogo ideale in ogni momento della giornata, per rilassarsi o lavorare davanti al pc nel pomeriggio, o per stare con gli amici fino a tarda notte sia ai tavolini all’aperto, sia all’interno durante le serate di DJ set.
Decisamente fra i locali più cool di Sofia, One More Bar (https://www.facebook.com/OneMoreBar/) accoglie gli avventori con un delizioso cortile all’entrata, e con sale dal design curato in ogni minimo dettaglio all’interno di un splendido palazzo d’epoca. Serve anche cocktail vegani.
Molto simile e altrettanto interessante, Made in Blue (https://www.facebook.com/madeinbluesofia/) è un bar/ristorante poco lontano che, in un’antica palazzina verde smeraldo, vanta un piccolo giardino e tre piani arredati con gran gusto. Sempre per consumare un buon pasto in un ambiente davvero piacevole, The Little Things (https://www.facebook.com/TheLittleThingsHouse) condivide un cortile con altri bar, mentre all’interno ha sale dall’atmosfera accogliente, rilassante e dal fascino particolare.
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Claudia Dagrada
Quando mi dicono di descrivermi in poche parole, racconto sempre questa cosa perché è proprio ciò che sono: quando mi capita di fermarmi davanti a un negozio per ammirare in vetrina un bellissimo vestito, o un bel paio di stivali, mi chiedo "Che biglietto aereo potrei comprare con la stessa cifra?". Investo tutto quello che ho nei viaggi perché sono la mia linfa, e da molti anni lo faccio in solitaria (se escludiamo la presenza della macchina fotografica e di un buon libro). Trovo sia un'esperienza che va provata almeno una volta nella vita e la consiglio vivamente. Proprio per questo ho aperto il blog www.prontechesiviaggia.com dedicato alle donne che, come me, vanno alla scoperta del mondo in compagnia di se stesse. Con una predilezione per il Sud-Est asiatico, dove ho viaggiato zaino in spalla libera e selvaggia, mi sono fatta travolgere dall'adrenalina di New York, ultimamente tramite una community ho lavorato in cambio di vitto e alloggio in vari Paesi europei, e non vedo l'ora di scoprire il Centro e il Sud America. Detto questo, sono una giornalista freelance milanese (non imbruttita) con la curiosità della donna gemelli e il gene dei viaggi dell'ascendente sagittario. Mi sono laureata in lingue e letterature straniere e ho sempre vissuto la scrittura come qualcosa di meravigliosamente liberatorio. Sono una portatrice sana di entusiasmo, amo libri e film che raccontano i tormenti dell'anima, e difendo strenuamente il piacere delle piccole cose.
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