Il mare a settembre: le spiagge più belle della Calabria
La Calabria non è la prima meta che viene in mente quando si parla di vacanze al mare in Italia. Ma forse è proprio questo a renderla una meta genuina ancora salva dal turismo di massa.
Delle località che vi presentiamo, il mare cristallino è il denominatore comune. La vegetazione, rigogliosa e selvaggia, sembra non voler cedere il passo alla modernità. La Calabria è di una bellezza rude e autentica, e accoglie il visitatore così com’è, anche nei suoi lati trascurati, lontana dalla patinatura delle mete mainstream.
Ad accompagnare le spiagge candide, ci sono borghi dai vicoletti labirintici che si aprono su panorami struggenti. Arroccati sulle alture, i loro castelli e le torri difensive li hanno protetti per secoli da dominatori e pirati. Perché la Calabria è una terra dalle origini antichissime in cui storia, mito e leggenda si uniscono.
Un esempio è la Costa degli Dei, che ammalia anche solo per il nome. Parliamo di 55 chilometri di litorale tirrenico in provincia di Vibo Valentia, con località splendide che delimitano il cosiddetto Corno di Calabria.
Iniziamo da Pizzo Calabro, col borgo sul pendio di un promontorio al centro del golfo di Sant’Eufemia. In 8 chilometri di costa frastagliata si succedono vasti arenili sabbiosi, alte scogliere e piccole calette. La spiaggia della Marinella vanta fondali limpidi ideali per chi ama le immersioni. Pineta di Colamaio invece ha un’ampia spiaggia sabbiosa, nota per le dune dell’Angitola.
Luogo di soggiorno di Cicerone, meta di riposo per San Pietro, posto di rifornimento per Ulisse, Pizzo Calabro ha l’aspetto tipico di un borgo marinaro fra palazzi e monumenti in stile prevalentemente barocco. Fiori all’occhiello sono il Castello Aragonese, in cui fu condannato a morte Gioacchino Murat, e la Chiesetta di Piedigrotta, scavata nella roccia arenaria nel ‘600. Per gustare a fondo l’atmosfera, bisogna assaggiare il Tartufo di Pizzo, gelato artigianale dalla forma tondeggiante con un cuore di cioccolato fuso.
Ma la meta più nota della Costa degli Dei e dell’intera Calabria è Tropea, con lo scoglio che ospita la Chiesa di Santa Maria dell’Isola. La parte antica è adagiata su un terrazzo a circa 70 metri sul livello del mare. Sullo sfondo, le Isole Eolie con Stromboli e Vulcano, e la Sicilia con l’Etna.
Secondo la leggenda Ercole, di ritorno dalla Spagna, si fermò qui per fondare Tropea, ma in realtà la storia inizia in epoca romana coi primi villaggi.
Le spiagge sotto la rupe, di sabbia bianca e spessa, sono prese d’assalto a luglio e agosto. Per chi cerca quiete, la spiaggia del Cannone è una piccola oasi nascosta fra il porto turistico e lo scoglio di San Leonardo. La spiaggia della Rotonda è considerata la più bella ed è quindi la più frequentata. La parte vicino agli scogli, dai fondali più profondi, è un paradiso per gli amanti dello snorkeling. La spiaggia ‘A Linguata è invece una lunga striscia di sabbia bianca con stabilimenti balneari e spiagge libere. È molto amata dai sub per la vicinanza dell’Isola degli Scogli. A rompere la linearità della scogliera ci pensano due rientranze circolari nella roccia, che danno il nome alla zona delle grotte di Tropea, con piccole baie e calette.
Tra i prodotti di eccellenza della gastronomia locale c’è la famosa cipolla di Tropea, dal gusto dolce e il colore rosso intenso.
Continuiamo la rotta verso sud e facciamo tappa a Capo Vaticano. Il promontorio, che supera i 120 metri d’altezza, divide il golfo di Sant’Eufemia da quello di Gioia Tauro. Alle spiagge bianche si susseguono panorami mozzafiato a perdita d’occhio fino alla Sicilia e alle Isole Eolie. Ma a rendere questo promontorio così speciale è anche il granito bianco-grigio di cui è costituito.
Capo Vaticano vanta calette remote, spesso raggiungibili solo via mare, delimitate da scogliere di tufo, rupi di granito, massicci speroni che celano gole e grotte. La più bella è baia di Grotticelle, formata da tre spiagge contigue e un lungo arenile di sabbia bianca. Da non perdere anche le spiagge del Tono, di Praia di Fuoco, Santa Maria, Torre Ruffa, Formicoli e Riaci. Un gioco di correnti rende questo tratto di mare ideale per fare diving, soprattutto intorno agli scogli del Mantineo, del Vadaro e della Galea.
E concludiamo il tour della Costa degli Dei con la spiaggia di Nicotera, una delle più frequentate del litorale. Siamo nella patria della Dieta Mediterranea, Patrimonio Immateriale dell’Umanità dell’UNESCO. Proprio qui infatti, a cavallo tra gli anni ’50 e ’60, la particolare longevità della popolazione locale venne associata al consumo dei prodotti del territorio.
Addentrandosi nell’entroterra, gli amanti delle escursioni possono esplorare il Parco Naturale Regionale delle Serre, 17.000 ettari fra le province di Vibo Valentia, Catanzaro e Reggio Calabria. Le Serre sono un gruppo montuoso di grande valore paesaggistico-naturale, che si salda a sud col Massiccio dell’Aspromonte.
Abbandoniamo ora la Costa degli Dei per la Riviera dei Cedri, il cui nome viene dalla coltivazione di questi agrumi. Ci troviamo sempre sul litorale tirrenico ma nel nord della regione, nel cosentino. Una delle più rinomate località turistiche è Praia a Mare, con spiagge di sabbia fine in un tratto di costa alto e frastagliato. Il mare ha fondali limpidi, ricchi di stelle marine e gorgonie.
A dominare il paesaggio è l’Isola di Dino, il cui sperone roccioso emerge di fronte a Capo Arena. Famose sono le grotte Azzurra, del Leone, del Frontone, delle Sarde, del Monaco e delle Cascate.
Nota fin dall’antichità come approdo marittimo lungo le principali rotte del Mediterraneo occidentale, Praia a Mare fa parte del Parco Nazionale del Pollino, dove si può fare rafting e discesa in gommone o in canoa lungo il vicino fiume Lao.
Gli amanti dell’architettura non devono perdersi il Castello di Praia in località Foresta, su un’altura sul mare, e la Torre di Fiuzzi, su un faraglione nell’omonima scogliera di fronte all’Isola Dino.
Altrettanto ricca è la storia di Cirella, importante porto a tempi della Magna Grecia e di Roma che conserva ancora le rovine del borgo medievale. Dal promontorio domina il mare e l’Isola di Cirella, gioiello verde ricoperto da una fitta macchia mediterranea. Al centro, una torre di avvistamento.
I fondali attorno a Cirella sono un tesoro di reperti archeologici e non solo: molto suggestive sono le praterie sottomarine di Posidonia Oceanica, e non mancano grotte e insenature per fare immersioni.
L’Isola di Cirella si può ammirare anche da Diamante, paese su uno sperone di roccia a picco sul Tirreno. Negli 8 chilometri di litorale si alternano spiagge di sabbia e ghiaia, e insenature create da scogliere vulcaniche.
Ma a rende speciale Diamante sono gli oltre 200 murales realizzati da artisti italiani e non. Nani Razzetti, pittore di origini milanesi ma diamantese di adozione, negli anni ’80 ha avviato un progetto per valorizzare il centro storico, facendone una sorta di museo a cielo aperto.
Diamante però è famosa anche per essere la capitale del peperoncino, e ospita l’Accademia Italiana e lo storico festival dedicati al frutto piccante. (https://www.peperoncinofestival.org)
Spingiamoci ora ancora più a Sud, a un passo dalla Sicilia. Siamo sulla Costa Viola, che prende il nome dal colore che assumono le acque in certe ore del giorno. Qui il piccolo borgo di Scilla, nella provincia di Reggio Calabria, si mostra nella sua bellezza con l’antico Castello dei Ruffo a picco sul mare. Anche Scilla ha un passato antico che risale al periodo della guerra di Troia. La parte più antica è la località Chianalea, nota anche come “piccola Venezia” per le case che, con le fondamenta sugli scogli, sembrano uscire dal mare.
Scilla ha sia piccole spiaggette appartate di difficile accesso, sia spiagge più ampie dotate di ogni comfort. Marina Grande è quella più gettonata con il suo lungo arenile incorniciato dalle rocce. La spiaggia di Punta Pacì è invece perfetta per chi pratica immersioni. Lo stesso vale per la spiaggia delle Sirene. Chi cerca invece tranquillità nella natura incontaminata, Cala delle Rondini è la meta adatta.
Siamo arrivati ora sulla punta della Calabria, e abbandoniamo il Tirreno per il Mar Ionio.
La prima meta che vi consigliamo è Soverato, incastonata nel Golfo di Squillace in provincia di Catanzaro. Molte sono le attrattive di interesse storico-artistico, soprattutto nella parte antica del borgo, che ospita anche un sito archeologico venuto alla luce dalle rovine del terremoto del 1783.
Ma la vera attrattiva di Soverato è la costa, fatta di arenili di sabbia bianca di origine granitica. Il mare vanta vari esemplari di Hippocampus, i cavallucci marini, validi indicatori della qualità dell’ambiente. Proprio per questo a Soverato c’è un tratto di mare denominato Baia dell’Ippocampo, zona protetta inserita nel Parco Marino Regionale Baia di Soverato.
Un altro elemento di interesse naturalistico è il Giardino Botanico Comunale, con oltre 56.000 metri quadrati di piante della macchia mediterranea ionica e altre piante di origine tropicale.
Salendo verso nord incontriamo l’Isola di Capo Rizzuto, in provincia di Crotone. In realtà è un promontorio tra il parco della Sila e il Mar Ionio. Grande è il fascino di questo territorio: qui Pier Paolo Pasolini girò parte del film “Il vangelo secondo Matteo”, mentre il Castello Aragonese fu la location de “L’armata Brancaleone” di Mario Monicelli. La fortezza è uno dei simboli di Capo Rizzuto, costruita su un isolotto di fronte alla costa in località Le Castella. Separata dal litorale da una sottile linea di terra, durante la bassa marea è raggiungibile a piedi.
La costa vanta spettacolari distese di spiagge, e per proteggere questo habitat di grande valore naturalistico è stata istituita l’Area Marina Protetta Capo Rizzuto. Gli appassionati di diving possono andare alla scoperta delle meraviglie sia naturalistiche sia archeologiche, grazie agli antichi relitti e ai resti delle galee.
E concludiamo il nostro tour con Roseto Capo Spulico, uno dei borghi medievali più belli della Calabria, ricco di arte, architettura e panorami struggenti.
Dal castello Federiciano, nato dalle ceneri di un luogo di culto pagano, si può ammirare la spiaggia sotto le mura e il mare a perdita d’occhio. Molto caratteristico è lo “scoglio incudine” al termine del lungomare degli Achei.
Il mare limpido permette di vedere chiaramente il mosaico di pietre del fondale. Roseto deve vari riconoscimenti a livello internazionale proprio alla trasparenza delle sue acque.
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