Valtellina, la meta ideale per tutte le stagioni
posted by Claudia Dagrada | Settembre 17, 2020 | In Vita sul Pianeta | Articolo letto 2.267 volteUna natura rigogliosa, la roccia delle cime aguzze, la neve candida sulle piste da sci: questa é la Valtellina, splendida meta lombarda che in ogni stagione sa offrire grandi emozioni all’insegna della natura, e non solo.
Siamo all’estremo nord della regione, al confine col cantone svizzero dei Grigioni. Un piccolo eden nostrano in cui l’elemento principe è l’acqua, a cui si deve una vegetazione così lussureggiante: scorrono due fiumi, l’Adda e il Mera, che sfociano poi nel Lago di Como. A fare da cornice, le Alpi Retiche da un lato e le Orobie dall’altro, con vette che superano i 4.000 metri.
Numerose sono le valli laterali come la Valmalenco, la Val Masino, Valle del Bitto, la Val Grosina, la Valfurva e la valle di Livigno.
Un ottimo modo per scoprire l’identità di questa terra è passeggiare nei centri storici. Oltre a Sondrio, capoluogo di provincia, i maggiori centri sono Chiavenna, Morbegno, Tirano (da dove parte il Trenino Rosso del Bernina, Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO, che arriva fino a St. Moritz in Svizzera), Bormio e Livigno, famoso porto franco. Ma la Valtellina pullula di piccoli borghi che conservano il fascino dei tempi passati, in cui la vita scorre ancora in sana lentezza.
Ma è ovviamente la natura a regnare sovrana in Valtellina, dove la metà del territorio è protetto da parchi e riserve naturali. Il più noto è il Parco Nazionale dello Stelvio, che coi suoi 130.700 ettari è il più esteso dell’arco alpino. È anche uno dei più antichi d’Italia (la nascita risale al lontano 1935). Per buona parte il parco si sviluppa nel territorio dell’Alta Valtellina (Sondalo, Valdisotto, Bormio, Valfurva, Valdidentro e Livigno). Lo scenario è quello di vallate scolpite dai ghiacci e dalle acque che scendono dal massiccio dell’Ortles-Cevedale. Per circa tre quarti le vette superano i 2.000 metri, per arrivare a quota 3.900. L’habitat è quello di volpi, ermellini, marmotte, cervi, caprioli, camosci e stambecchi, ma anche aquile reali, falchi e gipeti.
Il Parco delle Orobie Valtellinesi si sviluppa invece sul versante nord delle Alpi Orobie, che si estendono per circa 50 chilometri a cavallo fra le province di Sondrio, Lecco, Bergamo e Brescia. Il parco è stato istituito per tutelare la notevole biodiversità: in uno spazio relativamente limitato infatti sono custoditi differenti ambienti. Anche in questo parco vivono i grandi ungulati, dal cervo allo stambecco.
Non mancano poi le riserve naturali: le Piramidi Postalesio, il Bosco dei Bordighi, il Paluaccio di Oga, il Pian di Gembro in Aprica, il Pian di Spagna, il Parco delle Marmitte dei Giganti in Valchiavenna e, soprattutto, la Riserva Naturale della Val di Mello, la più estesa in Lombardia.
La Val di Mello è una delle vallate più suggestive dell’intera Valtellina, tra laghetti dalle acque cristalline (celebre il Bidet della Contessa) e le alte pareti granitiche a fare da sfondo. Un momento magico per visitarla è l’autunno, quando la montagna si dipinge di colori regalando panorami mozzafiato.
Per chi ama il foliage, da non perdere è la passeggiata nella Foresta dei Bagni di Masino, che regala scorci da fiaba. All’interno è stato creato anche un percorso attrezzato per ipovedenti e non vedenti. Altra meta dell’autunno in Val Masino è Predarossa, con la sua Piana, porta d’accesso al Monte Disgrazia, una delle montagne simbolo della Valtellina.
Anche la Val Zebrù nel Parco Nazionale dello Stelvio regala paesaggi alpini con baite tradizionali, che in autunno si immergono in boschi con sfumature che vanno dal giallo all’arancione. Questa è la meta ideale anche per ascoltare il potente bramito del cervo.
Ma sono molte altre le mete per godersi lo splendido foliage in Valtellina. La Valmalenco ad esempio spicca per i suoi splendidi laghetti alpini in cui si riflettono i colori autunnali. Tra le passeggiate consigliate c’è quella che da San Giuseppe porta al . Molto pittoresco è il lago Palù, circondato da una foresta di abeti a quasi 2.000 metri di quota. Sulla sua riva si trova l’omonimo rifugio.
I laghi della Valtellina sono ben 110, e insieme a 220 torrenti e ai fiumi Adda e Mera fanno un totale di circa 2.000 chilometri di corsi d’acqua. Non a caso la Valtellina è il secondo bacino idrografico in Italia. Da segnare sulla mappa anche i laghi di Cancano in Alta Valtellina, il lago di Livigno, i Bei Laghetti ribattezzati “Le Maldive a 3000 metri”, il lago Pescegallo in Val Gerola, il lago degli Andossi in Valchiavenna e il lago Belviso ad Aprica, nella omonima valle molto apprezzata dagli appassionati di mountain bike. La Valtellina infatti vanta innumerevoli percorsi per chi ama la bici in montagna, semplici o impegnativi, pianeggianti o con 1.000-1500 metri di dislivello.
Ad ogni modo, tutti gli amanti delle due ruote troveranno grande soddisfazione, sia che siano esperti in cerca di adrenalina, sia che cerchino piacevoli pedalate in famiglia. Fiore all’occhiello è il Sentiero Valtellina: per 114 chilometri, da Bormio fino al lago di Como, costeggia il fiume Adda fra vigneti, prati e meleti. C’è poi il servizio “Rent a Bike” per affittare biciclette da restituire lungo il percorso. In tutto questo, non mancano borghi storici da visitare. La Ciclabile della Valchiavenna si snoda invece su 42 chilometri, e da Colico sul lago di Como arriva fino al confine svizzero. Entrambi i percorsi, pianeggianti con pendenze lievi, si incontrano poi nei pressi della Riserva Naturale del Pian di Spagna. La ferrovia corre parallela a buona parte dei due tracciati, un’utile opzione per arrivare e ripartire in treno, portando con sé anche la bicicletta.
Chi invece ama pedalare in alta montagna troverà pane per i suoi denti in Alta Valle nei dintorni di Bormio, Valdidentro, Valdisotto, Valfurva, Sondalo e Livigno alla scoperta di luoghi incontaminati e paesaggi mozzafiato.
Come si può immaginare, le maestose vette della Valtellina sono lo scenario perfetto per innumerevoli sport. Qui ad esempio non si scia solo in inverno: da maggio fino a novembre si scia sul ghiacciaio dello Stelvio, la più vasta area sciabile estiva delle Alpi. Sulla pista dell’omonimo Passo, anche i fondisti possono praticare il loro sport durante la bella stagione. Ma è sulla pista Valtellina di Santa Caterina Valfurva che lo sci di fondo raggiunge il più alto livello tecnico, non a caso ha ospitato numerose gare di Coppa del Mondo.
Se c’è una cosa che abbonda in Valtellina è proprio la scelta degli sport da praticare. Non solo sci ma anche, ad esempio, l’arrampicata (la Val Masino è la meta per eccellenza dei climbers), il volo in parapendio, il rafting e la canoa su fiumi e torrenti.
Infinite sono le possibilità anche per gli amanti del trekking: semplici passeggiate alla portata di tutti, sentieri che salgono dolcemente costeggiando i torrenti, fino a quelli di alta montagna, percorribili in tappe che toccano vari rifugi e alcune delle vette alpine più spettacolari. Per fare alcuni esempi: il Sentiero Roma in Val Masino, l’Alta Via della Valmalenco, la Gran Via delle Orobie, la Via Alpina con cinque itinerari escursionistici, e il Sentiero Italia, uno dei trekking più lunghi del mondo che in oltre 6.000 chilometri attraversa le Alpi e gli Appennini.
Molto suggestiva è la Via dei Terrazzamenti, un itinerario ciclopedonale che attraversa i vigneti terrazzati e i borghi del versante delle Alpi Retiche, da Tirano a Morbegno. Siamo a una quota compresa tra i 300 e i 700 metri. Con quasi 875.000 ettari di superficie coltivata e 2.500 chilometri di muretti a secco, i terrazzamenti sono candidati a essere patrimonio UNESCO. Sono infatti un’importante testimonianza, storica e culturale, del duro lavoro dell’uomo per rendere coltivabili le pendici di queste montagne.
La Valtellina del resto è una terra di viti e vino fin dai tempi dei Romani. Sono ben 70 i chilometri di vigneti terrazzati da cui si ottengono i pregiati vini locali. L’autunno è il periodo della vendemmia, occasione perfetta per visitare alcune delle cantine del territorio.
I rinomati vini della Valtellina nascono da uve nebbiolo e hanno una grande personalità. Fra i DOCG (denominazione di origine controllata e garantita) spiccano lo Sforzato, detto Sfursat, il Valtellina Superiore, suddiviso nelle cinque sotto denominazioni Maroggia, Sassella, Grumello, Inferno e Valgella. Da degustare anche il Rosso di Valtellina DOC così come l’Alpi Retiche IGP (Indicazione Geografica Protetta).
La Valtellina infatti va assaporata nel vero senso della parola, in tutti i suoi numerosi prodotti tipici a marchio DOP (Denominazione di Origine Protetta) e IGP .
Il simbolo più celebre dell’enogastronomia valtellinese sono i pizzoccheri, piatto povero della tradizione contadina. Parliamo delle note tagliatelle di colore grigio-marrone, ottenute dall’impasto di farina di frumento e farina di grano saraceno, condite con patate, verze o coste, e insaporite dal burro e dal formaggio. L’antica ricetta è preservata dall’Accademia del Pizzocchero di Teglio, piccolo borgo dalle parti di Tirano.
La Valtellina vanta anche una secolare tradizione casearia: dagli alpeggi, dove gli animali pascolano liberi, nascono prodotti unici come il Bitto e il Valtellina Casera.
Altri prodotti tipici sono la bresaola, che si abbina perfettamente al pane di segale, un cereale probabilmente noto in Valtellina già tra l’Età del Rame e quella del Bronzo. Oggi riscuote sempre più successo il progetto Segale 100% Valtellina: numerosi panifici della provincia di Sondrio producono pane con farina di segale originaria esclusivamente della Valtellina, e trattata senza l’uso di fitofarmaci.
Ultime ma non per importanza, le mele, come si può dedurre dai numerosi meleti presenti sul territorio: prodotte in quantità limitata, sono di ottima qualità e dal basso impatto ambientale.
E per concludere il soggiorno in Valtellina in bellezza, o meglio in benessere, non può mancare una tappa agli impianti termali, perfetti per rilassarsi. Ci si può immergere in una piscina panoramica a picco su una rupe ai QC Terme Bagni Vecchi di Bormio, già frequentati dagli antichi romani, oppure nei QC Terme Bagni Nuovi, con vasche di acqua all’aperto e percorsi indoor (https://www.qcterme.com/it) o ancora a Bormio Terme, dove si possono effettuare anche cure termali (https://www.bormioterme.it).
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Claudia Dagrada
Quando mi dicono di descrivermi in poche parole, racconto sempre questa cosa perché è proprio ciò che sono: quando mi capita di fermarmi davanti a un negozio per ammirare in vetrina un bellissimo vestito, o un bel paio di stivali, mi chiedo "Che biglietto aereo potrei comprare con la stessa cifra?". Investo tutto quello che ho nei viaggi perché sono la mia linfa, e da molti anni lo faccio in solitaria (se escludiamo la presenza della macchina fotografica e di un buon libro). Trovo sia un'esperienza che va provata almeno una volta nella vita e la consiglio vivamente. Proprio per questo ho aperto il blog www.prontechesiviaggia.com dedicato alle donne che, come me, vanno alla scoperta del mondo in compagnia di se stesse. Con una predilezione per il Sud-Est asiatico, dove ho viaggiato zaino in spalla libera e selvaggia, mi sono fatta travolgere dall'adrenalina di New York, ultimamente tramite una community ho lavorato in cambio di vitto e alloggio in vari Paesi europei, e non vedo l'ora di scoprire il Centro e il Sud America. Detto questo, sono una giornalista freelance milanese (non imbruttita) con la curiosità della donna gemelli e il gene dei viaggi dell'ascendente sagittario. Mi sono laureata in lingue e letterature straniere e ho sempre vissuto la scrittura come qualcosa di meravigliosamente liberatorio. Sono una portatrice sana di entusiasmo, amo libri e film che raccontano i tormenti dell'anima, e difendo strenuamente il piacere delle piccole cose.
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